incidente-moto2“La legge sull’omicidio stradale ha già provocato i primi arresti nel nostro Paese, ecco perché deve essere conosciuta nei dettagli – sostiene Lapam Confartigianato Modena-Reggio Emilia -. Ci sono alcuni aspetti che andrebbero modificati (ad esempio, invece di alzare le pene per chi fugge e omette il soccorso andrebbe inserita una norma che premia chi chiede aiuto, evitando l’arresto immediato) ma bisogna rendersi conto che chi guida in modo pericoloso mette in atto un comportamento potenzialmente criminale”.

Lapam Confartigianato di Modena e Reggio Emilia ha quindi organizzato per martedì 19 aprile alle 18.15 presso la sede centrale Lapam, in via Emilia Ovest 775, un seminario per approfondire le nuove norme relative all’omicidio stradale e all’ergastolo della patente.

L’omicidio stradale verte in maniera molto chiara su una serie di condizioni che possono essere le principali cause dell’incidente, come la violazione delle norme del codice della strada, la guida in stato di ebrezza alcolica o di alterazione psico fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti. Con le nuove norme sono state inasprite le sanzioni previste per gli incidenti stradali, si rischiano sino a 12 anni di carcere e sino a 30 anni di sospensione della patente. Al di là dei casi più eclatanti le situazioni più ‘comuni’ possono comportare sospensione della patente per 5 anni e pene detentive dai 5 ai 12 anni. Conoscere le novità è importante per tutti, ma in particolare per chi vede nella patente il proprio strumento di lavoro.

Relatore sarà Gianni Ferri, Comandante della polizia locale di Parma e docente presso la Scuola interregionale di polizia locale di Toscana, Liguria ed Emilia Romagna.

“E’ una norma molto discussa quella sull’omicidio stradale, che divide gli animi in due fazioni – sottolinea ancora Lapam -. Da un lato c’è chi saluta l’approvazione di queste norme come un importante passo nella direzione della mortalità sulle strade, dall’altro chi sostiene che occorre sistemare alcuni aspetti della legge, perchè norme così severe possono spingere il reo alla fuga e pertanto all’omissione di soccorso”.
Nel 2014 i decessi sono stati 3.381, più che dimezzati rispetto ai 7.096 del 2001. Ma negli ultimi tre anni la diminuzione dei decessi è stata minima.

“Molti sostengono che questa legge vada nella direzione giusta ma con modalità sbagliate – conclude Lapam – per questo la nostra associazione ha deciso di organizzare un seminario per illustrarne i cambiamenti e valutare la necessità di una revisione che migliori la legge, senza stravolgerne gli obiettivi”.