MaseratiLa CST Uil di Modena e Reggio Emilia e la categoria dei metalmeccanici della UILM ritiene non utile alla causa e comunque controproducente, dividere il fronte compatto di sindacati, istituzioni, forze politiche e economiche che più volte e a più riprese hanno sollevato il caso Maserati, riconoscendo ad esso con le differenti sensibilità e responsabilità, un tema che travalica i confini locali o regionali e tale da assumere ora una valenza nazionale grazie all’azione incessante che la UILM ha svolto in questi mesi, interessandone i propri esponenti nazionali, i massimi vertici della direzione aziendale, informandone le istituzioni che autonomamente hanno un grande ruolo da svolgere visto anche il recente interessamento del presidente del consiglio.

Ai lavoratori della Maserati dobbiamo dare risposte prima di tutto in termine di reddito e lavoro. Siamo convinti e non da oggi, ma per le tante assemblee svolte insieme a loro, che far arrivare una vettura Maserati a Modena, seppure di nicchia, serva a coltivare il sogno di un Tridente forte e gradito alla clientela. Un marchio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo coi modelli che sono stati progettati a Modena e pronti a raccogliere la sfida del mercato.

Per questo ben vengano gli aiuti di tutti: del Sindaco Muzzarelli, dell’assessore Palma Costi, del Presidente della Regione Bonaccini e perfino Matteo Renzi se riesce a convincere Sergio Marchionne a lanciare presto e bene una vettura in quel di Modena in via Ciro Menotti. Per i lavoratori della Maserati c’è bisogno del concorso di tutti. Dalle associazioni imprenditoriali, alla stampa nazionale e locale si sono moltiplicati gli appelli. Se qualcuno pensa che utilizzare i metodi tradizionali del solo sindacato serva a risolvere la questione come negli anni 70, si sbaglia di grosso. Se qualcuno pensa di piantare bandierine per reclamare il proprio orgoglio e credere che possa servire a tutelare lavoro e indotto non fa i conti con una realtà che oggi è molto differente. Oggi fatta di cassa integrazione e domani può essere di impoverimento del tessuto produttivo. Noi invece non ci rassegniamo. Chiediamo con forza  un futuro diverso come abbiamo detto in un incontro di valenza nazionale col Dott. De Biase responsabile delle relazioni sindacali di tutto il gruppo FCA. Vi sono le maestranze adatte e le condizioni ottimali perché ciò si verifichi.

(Luigi Tollari Segretario Generale CST Uil di Modena e Reggio Emilia – Alberto Zanetti Segretario UILM Modena)