ex-Acciaierie-ph-Basilico“Città, visioni, trasformazioni” è il titolo dell’incontro pubblico dedicato alla ricerca del fotografo Gabriele Basilico che si svolge venerdì 20 maggio alle 18 nelle sale superiori di Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103 a Modena. Lo organizza la Galleria civica di Modena in collaborazione con Ibc (Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna) in occasione della recente convenzione che ha portato in comodato gratuito nella Raccolta della Fotografia della Galleria l’intero nucleo di 94 opere appartenenti alla serie “L.R. 19/98. La riqualificazione delle aree urbane in Emilia-Romagna”, realizzate dal fotografo milanese nel 2001 su incarico dell’ente regionale. Queste fotografie si aggiungono alle 6 commissionate a Basilico in quella circostanza dall’assessorato alla Trasformazione urbana del Comune di Modena sulle aree dismesse della città, e già presenti da allora nella collezione del museo di corso Canalgrande.

Proprio a partire da quel progetto si ragionerà sul tema delle campagne fotografiche di documentazione del territorio in relazione alle committenze pubbliche, e verrà ripercorsa la storia della collaborazione tra Ibc e Galleria civica di Modena.

I protagonisti dell’incontro aperto a tutti, chiamati a intervenire con testimonianze teoriche, storiche e di esperienza diretta nei settori di fotografia e studi sul territorio sono: Piero Orlandi, architetto e committente della campagna di Basilico per la Regione Emilia-Romagna; Giuseppina Benassati, responsabile catalogazione e valorizzazione fondi iconografici all’Ibc; Roberta Valtorta, storica della fotografia e direttrice del Museo di fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo; Giovanna Calvenzi, photo-editor, giornalista e curatrice di fotografia.

A far da cornice all’incontro sarà una selezione di dieci opere di Basilico, che ritornano negli spazi della Galleria civica a distanza di quasi 15 anni dalla mostra originaria del 2002 e saranno visibili nelle Sale superiori già dalle 16. Le fotografie offrono lo spunto per una ridefinizione e un confronto aggiornato sul rapporto tra politica e creazione artistica, sul ruolo dell’autore tra libertà e esigenze della committenza, sulla formazione di archivi fotografici e la loro valorizzazione.

La campagna fotografica di Gabriele Basilico ha origine nella legge regionale n. 19 del 1998, con la quale si dava concretezza alle politiche per la riqualificazione di spazi urbani dismessi in Emilia Romagna, grazie a finanziamenti per progetti e interventi di recupero destinati ad aree commerciali o industriali che avevano perso nel tempo la loro funzione. In quell’occasione venne commissionata dalla Regione una campagna fotografica a Basilico, uno dei più noti fotografi italiani, con l’intento di documentare il paesaggio prima della sua trasformazione: caserme, ospedali, mercati bestiame, carceri, industrie, scali merci ed aree ferroviarie. Nella mostra che venne realizzata confluì una selezione delle oltre settecento immagini che il fotografo, nel corso di tre mesi di lavoro nel 2001, realizzò nelle aree urbane in 27 comuni della regione. Con questa scelta, oltre a marcare fortemente il mezzo fotografico come strumento privilegiato per la lettura, il monitoraggio e l’analisi del territorio e dei suoi processi di trasformazione, si ribadiva il ruolo centrale di Basilico quale straordinario interprete di campagne documentarie del territorio, con il suo fotografare i luoghi antropizzati, senza mostrare la presenza della figura umana, con il suo stile inconfondibile già messo a punto in passato, nel corso della più grande committenza pubblica della storia della fotografia, promossa dal governo francese, la “Mission photographique de la Datar”.

 

(Immagine: Gabriele Basilico, Modena, Ex acciaierie, 2001, Galleria civica di Modena, Raccolta della Fotografia, comodato Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna © Gabriele Basilico)