Si modificano, per rispondere alle diverse condizioni di bisogno delle famiglie modenesi, i criteri per l’assegnazione degli oltre 2500 alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune di Modena. Come ha spiegato l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli giovedì 19 maggio nel presentare al Consiglio comunale il nuovo regolamento, “sono stati potenziati alcuni fattori di equità ed efficienza privilegiando le famiglie in cui siano presenti disabili, quelle monogenitoriali, che rappresentano una quota sempre più significativa della popolazione, e i single. Sono stati introdotti punteggi specifici legati alla situazione di crisi come la morosità incolpevole, causata dalla diminuzione di reddito e dalla disoccupazione, e una forma di premialità legata al tempo di residenza nel Comune”.

È stato inoltre previsto un sistema per disincentivare il fenomeno della rinuncia, che ha un trend storico spesso superiore al 30 per cento delle assegnazioni, 43 su 135 nel 2013. “Abbiamo quindi posto un limite al numero delle rinunce – sottolinea l’assessora – in quanto gli alloggi non assegnati restano vuoti fino alla graduatoria successiva”.

Il regolamento è stato approvato dall’assemblea con il voto favorevole di Pd, Sel, Fas–Sinistra Italiana, Per me Modena e M5s, e con l’astensione di FI e Idea Popolari Liberali. Insieme alla delibera sono stati discussi anche tre ordini del giorno, di cui due, uno presentato da Giulia Morini del Pd e l’altro da Luca Fantoni del M5s, sono stati approvati e uno, presentato da Andrea Galli di FI, è stato respinto.

Gli alloggi popolari rappresentano uno dei fondamenti del welfare cittadino, con oltre 2500 alloggi a un canone medio di 140 euro; le nuove assegnazioni variano da 100 a 140 ogni anno in base agli alloggi disponibili e sono equamente distribuite tra italiani e stranieri, con una tendenza all’aumento dei cittadini italiani.

Nell’ambito del riassetto dei criteri di assegnazione degli alloggi Erp sono state inoltre recepite le nuove norme regionali che stabiliscono che per accedere all’edilizia residenziale pubblica è necessario avere da almeno tre anni la residenza o un’attività lavorativa stabile nel territorio regionale e non essere titolari di diritti reali su beni immobili in tutto il territorio italiano per quote di proprietà superiori al 50 per cento.

Per presentare domanda per un alloggio Erp bisogna essere residenti nel Comune e non aver avuto precedenti assegnazioni o finanziamenti agevolati concessi da enti pubblici per l’acquisto di un alloggio. I criteri per l’assegnazione vengono definiti sulla base di condizioni soggettive, con riferimento alla presenza nel nucleo familiare di anziani, disabili, single, famiglie monogenitoriali o con affidamenti; condizioni oggettive, riferite alla situazione abitativa (“sfratto”, disagio abitativo) morosità incolpevole, anni di residenza nel Comune; condizioni sociali riferite a gravi situazioni seguite dai Servizi sociali; condizioni economiche valutate in base al nuovo Isee, che oltre a garantire una maggiore equità nella valutazione della situazione economica e patrimoniale dei nuclei racchiude in sé un riconoscimento implicito per le famiglie numerose. Il Comune assegna gli alloggi Erp sulla base di una graduatoria aperta, aggiornata ogni tre mesi.