Aumentare l’attrattività e la competitività dell’Ateneo e sostenere la capacità di innovazione: si riassumono in questo le azioni per sostenere la ricerca che sono state progettate e che prenderanno il via nei prossimi mesi.

Innanzitutto, sono stati messi a punto strumenti per incentivare l’attrazione di ricercatori di valore e premiare quelle strutture che reclutano vincitori di progetti finanziati nell’ambito di programmi di alta rilevanza a livello europeo o nazionale. In particolare, i dipartimenti potranno chiamare direttamente, senza la necessità di procedure di selezione, i vincitori di progetti finanziati nell’ambito dello European Research Council (ERC), affermatosi come uno dei riconoscimenti più prestigiosi per i ricercatori nelle varie fasi di carriera. Se, invece, il beneficiario di un ERC o di altri programmi di eccellenza individuati dall’università risulterà vincitore a seguito di una selezione, gli strumenti progettati consentiranno al dipartimento di reintegrare i punti organico investiti nella chiamata e di disporre quindi di risorse aggiuntive per la programmazione del personale.

Nello stessa traiettoria si situa lo strumento che definisce i criteri per la ripartizione dei finanziamenti dell’Ateneo noti come Ricerca Fondamentale Orientata (RFO), a partire dall’esito della valutazione della ricerca da parte della Commissione per la Valutazione della Ricerca di Ateneo. Nel 2016 i dipartimenti potranno ripartire la quota RFO 2015 e 2016 per un budget complessivo di circa 10 milioni di euro.

Inoltre, l’Ateneo ha messo in campo una serie di investimenti aggiuntivi dedicati alla ricerca. Anche per il 2016, l’Ateneo è stato in grado di garantire alle strutture la possibilità di erogare circa 1,4 M euro, integrando il budget ministeriale. Le risorse saranno destinate prevalentemente alla attivazione di assegni di ricerca e dottorati.

Per garantire una ricerca di eccellenza e un uso ottimale delle risorse, un altro milione è stato destinato al cofinanziamento per attrezzature all’avanguardia, promuovendo la sinergia e l’interazione strategica tra gruppi di ricerca e dipartimenti.

Un ulteriore milione sarà infine destinato a finanziare l’attività di ricerca di base non connessa a obiettivi industriali. Grazie al neonato programma AlmaIdea, l’Ateneo favorirà la presentazione di progetti competitivi, favorendo l’aggregazione interdisciplinare  di docenti e ricercatori strutturati e non strutturati. AlmaIdea consentirà inoltre di incentivare gli studiosi a ripresentare quelle proposte ERC giudicate eccellenti dai valutatori europei ma non finanziate.

Risorse che sia aggiungono a quelle che l’Ateneo riesce a reperire dall’esterno. È di questi giorni il dato definitivo relativo alla performance dell’Unibo nell’ultimo bando di finanziamento regionale POR-FESR:  31 progetti, dei quali 11 coordinati, per un totale di oltre 11 milioni di euro di finanziamento.

Infine un punto a parte merita il reclutamento: 158 tra prese di servizio e procedure in itinere per posti da ricercatori a tempo determinato (di cui 87 di tipo B, “tenure track”) dal 1° novembre 2015, data di inizio del mandato del Rettore Ubertini e della sua squadra.