Terremoto-ricostruzioneSi coglie soddisfazione dalle parole del Sindaco Lisa Luppi, quando afferma che «la cifra totale, liquidata dalla Regione Emilia Romagna, per le opere pubbliche, dopo il sisma del 2012, corrisponde al 73% del totale».

Dato sorprendente, se confrontato con quello degli altri Comuni dell’area nord (nessuno supera il 40%). Dal 2013 a oggi, sono stati cinque i cantieri portati a termine sul territorio comunale: la palazzina polivalente trasformata in biblioteca, il polo scolastico (realizzato anche grazie ai contributi del quotidiano Corriere della Sera), il bocciodromo, la palestra comunale e la ‘Casa della salute’, finanziata dall’Azienda U.S.L.

Cifre e dati emersi in occasione della recente conferenza stampa che l’amministrazione di centro sinistra ha organizzato dopo il terremoto di quattro anni fa.

Parole incoraggianti pure dal vicesindaco Flavio Lodi, che sostiene: «Il sistema industriale ha segnato una netta ripresa nell’area nord rispetto al resto della provincia.

In alcuni casi, le aziende aspettano ancora i fondi per la ricostruzione. Un ritardo che va, però, additato alla notevole macchina burocratica allestita dalla Regione dopo il sisma, e che è tutt’oggi in essere».

Sul piano della ricostruzione privata, invece, i dati emessi dalla Regione sono pressoché in linea con quelli degli altri Comuni del cratere, testimoniando che il sistema funziona, sempre all’insegna della trasparenza, nell’esigenza d’assegnare i contributi a tutti gli aventi diritto, senza favoritismi o raccomandazioni. Le frazioni non restano escluse dalla discussione: fondamentale è il rifacimento di Ponte Motta. La pratica d’intervento per il consolidamento è, da qualche tempo, depositata in Regione; dopo il via libera della “Sismica” e di Aipo (Agenzia Interregionale Fiume Po) si attende l’avallo, della Soprintendenza per cominciare i lavori. Ponte Motta è un tema che suscita forti discussioni e mal di pancia tra i cittadini: ai primi segnali di piena, infatti, è tra i primi a essere chiusi, danneggiando le numerose aziende, anche di prestigio internazionale, insediate sulla via principale. Per i cimiteri, invece, la situazione per il rifacimento di quelli di Disvetro e Cavezzo, è più rosea. I lavori partiranno entro la fine dell’anno. Più complessa, invece, la pratica per quello di Motta, che dovrà attendere con tutta probabilità il 2017, a causa della trattativa ancora in corso con la Soprintendenza. Il 2017 sarà anche l’anno della rivitalizzazione del tessuto urbano, come ha ricordato il sindaco Luppi, «con un piano di riqualificazione delle piazze Martiri e Matteotti, nel centro storico del paese. I lavori, che porteranno un iniziale disagio, daranno nuovo lustro al Paese, che si è già rimesso in moto. Le attività produttive, infatti, stanno ritornando sul territorio comunale, come testimoniano i dati del 2015. Sono stati otto i commercianti che hanno deciso d’investire su Cavezzo, a fronte della chiusura di quattro attività. Il saldo resta positivo.

Infine la conferenza stampa si è chiusa con questo ragionamento del vicesindaco Lodi: «Il mercato ha indubbiamente perso d’attrattiva negli ultimi anni. Le ragioni spaziano dalla concorrenza degli ipermercati, fino alla supremazia della compravendita online, che permette di risparmiare tempo e denaro. Si sta, quindi, pensando a nuove soluzioni paesaggistiche e concettuali che possano valorizzare l’area del mercato, andando oltre alla semplice dinamica dell’acquisto. M’immagino un grande outlet a cielo aperto, con tanto di radio e spazi verdi».