Uto-UghiDomani, venerdì 10 giugno, il Memoria Festival – promosso dal Consorzio per il Festival della Memoria in collaborazione con Giulio Einaudi editore – propone al suo pubblico un programma ricco di suggestioni e tematiche diverse.

Si comincia nel segno della scienza con il convegno internazionale di studi Invecchiamento attivo e riattivazione cognitiva: i modelli di prevenzione e cura (organizzato dal Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna – Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena e da Asdam), dalle 9 alle 18 nell’Aula Magna “Levi Montalcini”, per approfondire i meccanismi di allenamento della memoria e conoscere gli strumenti finalizzati a conquistare la salute emotiva ed il benessere cognitivo. Si cambia completamente argomento alle 10.30 nel Giardino di Pico con lo scrittore e giornalista Tomaso Montanari che accompagna il pubblico in un viaggio fra Memoria e rovine, all’insegna della tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico. Un altro risvolto dei nostri meccanismi mnemonici è invece al centro della riflessione di Eugenio Borgna, spesso definito il più grande psichiatra italiano: alle 11.30 nella Tenda della Memoria discute di Memoria e follia, quello “specchio che rimanda a una faccia diversa del nostro stare al mondo”.

Nel pomeriggio il Festival propone un salto nell’antichità insieme all’archeologo Paolo Matthiae, che, alle 15 nel Giardino di Pico, riflette sul tema Memoria venerata e memoria violata nella civiltà dell’Oriente antico a partire dal dall’attualità: oggi la Siria e il confinante Iraq sono teatro di una guerra che sta distruggendo il ricco patrimonio storico dell’area, in un autentico assalto alla memoria. Si resta nell’antichità per riscoprire con il classicista Maurizio Bettini Il mito memoria (ore 15.30, Cortile dell’abside), ovvero quella continua metamorfosi tra racconto, immagini e interpretazione che è alla base di ciò che oggi chiamiamo memoria. Alle 16.30 nel Giardino di Pico si parla invece di architettura con Francesco Dal Co e La fabbrica della città: ricordo e memoria: quali sono le tracce lasciate dall’architettura urbana nel paesaggio e nella memoria e quali percorsi portano dalla costruzione di una città alla trasformazione dei suoi luoghi in oggetto del ricordo? A seguire, alle 17, due appuntamenti dedicati ai più piccoli: sotto i Portici di Palazzo Bergomi ecco il Torneo di giochi “Giovani nel tempo: la sfida intergenerazionale”, una serie di giochi a coppie (Verba Volant e Non c’è 2… senza 3) per mantenere in perfetta salute mente e memoria, e ai Giardini bassi tante Attività a tavolino, giochi da tavolo e laboratori.

Dalla storia e dall’architettura la riflessione si sposta alle dinamiche dell’economia e della globalizzazione con Aldo Bonomi che discute di Memoria delle trasformazioni economiche e sociali (ore 17, San Felice 1893 Banca Popolare – San Felice sul Panaro, Modena), mentre – sempre alle 17 – nel Cortile dell’abside Benedetta Tobagi riflette su cosa significa Narrare il passato tra storie private, vecchi processi e carte segrete: un confronto doloroso con la memoria, quella dell’assassinio del padre Walter ma anche quella della Storia d’Italia. Dal tono più lieve, anche se sempre sul filo della storia, è l’incontro fra Marino Niola e il conduttore televisivo Michele Mirabella, che alle 17.30 nel Giardino di Pico ripercorrono alcuni Miti di oggi e miti di ieri, mentre alle 18 spazio al “memo-fitness”, sotto i Portici di Palazzo Bergomi, con il Corso di allenamento della memoria (in collaborazione con Asdam, Ausl e Asp).

Imperdibile l’appuntamento delle 18 alla Tenda della Memoria con Uto Ughi, fra i maggiori interpreti musicali del nostro tempo e paladino della salvaguardia del patrimonio artistico italiano, e il critico Sandro Cappelletto: insieme riflettono sul rapporto fra Memoria e musica. A riprova di quanto varie siano le declinazioni del ricordo, alle 19 nel Giardino di Pico ecco La memoria del cibo. Il cibo della memoria: Marino Niola e Carlo Petrini accompagnano il pubblico alla riscoperta della cultura enogastronomica del territorio, all’insegna di un’idea condivisa di “memoria del cibo”.

La serata del Memoria Festival inizia alle 21.30 nella Tenda della Memoria con l’atteso incontro fra il pluripremiato regista Giuseppe Tornatore e lo storico del cinema Gian Piero Brunetta, per discutere del sottile intreccio fra Memoria e cinema, prima della proiezione di Nuovo Cinema Paradiso (ore 22.30, Tenda della Memoria). Sempre alle 21.30, nel Cortile dell’abside si presenta il libro Prosopopea di Ludovico Pico di Baldassarre Castiglione, con Renata Bertoli e Massimo Rospocher e letture di Marinella Manicardi: un’elegia ambientata nel Cinquecento all’epoca dell’assedio della fortezza di Mirandola da parte del “papa guerriero” Giulio II. Alla stessa ora, presso il Gazebo degli Archi, l’architetto Andrea Oliva, curatore degli allestimenti del Festival, nell’incontro Il cielo in una stanza: rudere e architettura ricorda la violenta scossa di terremoto che colpì Mirandola nel 2012 e spiega come rileggere i luoghi feriti dal sisma conferendo ad essi una nuova identità. I bambini, intanto, tornano all’epoca dell’antica Roma in compagnia dell’insegnante Stefano Bordiglioni: Te li ricordi i Romani? (ore 21.30, Galleria del Popolo). Di un romano in particolare, reso famoso dalla Storia e non solo, si occupa lo storico Aldo Schiavone alle 21.30 nel Cortile della Memoria: Il caso Pilato, ovvero la storia – ancora piena di misteri – del prefetto di Giudea, fra saga imperiale e narrazione evangelica. Gran finale di serata alle 22 in Piazza Conciliazione con Danilo Rea in concerto: La memoria che crea – musica e improvvisazione: tutto il fascino del jazz, fra ricordo ed esecuzione, standard e variazione, nelle sapienti mani di un eccezionale pianista.