Motorizzazione-ModenaA Modena la situazione degli uffici pubblici che rappresentano e gestiscono le competenze statali ha raggiunto un livello non più sostenibile per la grave carenza di organici, la situazione logistica, ma soprattutto per alcune metodologie gestionali che gradualmente annullano i servizi ai cittadini.

La Motorizzazione civile rappresenta la massima dimostrazione di una situazione che non può più essere sostenibile visto che a fronte di ulteriori e più gravose competenze presenta una carenza di organici che arriva al 40%. Oltre il 50% dell’attività viene svolta facendo ricorso agli straordinari per cercare anche di ridurre i tempi di attesa  che altrimenti sarebbero ben maggiori di quelli attuali.Basti pensare ad esempio che per particolari procedure di collaudo e rilascio abilitazioni, sono presenti in tutta la regione solo 3 ingegneri e a Modena è riservata una considerevole domanda dei suddetti servizi.

Per quanto riguarda invece gli Uffici giudiziari sono ormai noti i gravissimi problemi di organico soprattutto per le figure fondamentali come i cancellieri, responsabili amministrativi, economi, ecc.. per la gestione dei processi o la necessaria assistenza ai magistrati sia inquirenti che giudicanti. La carenza di personale si aggira oltre il 30%, ma soprattutto degli strumenti e i sistemi di lavoro non consentono una risposta dignitosa per lo svolgimento delle pratiche, e in alcuni casi l’Ordine degli Avvocati si fa carico di spese per il funzionamento degli uffici. Che dire poi della situazione dei locali: nei giorni scorsi il crollo di una parte dei fregi del Tribunale rappresenta solo una piccola parte delle criticità esistenti che vanno dai bagni fuori servizio al blocco degli ascensori. I locali del Tribunale del Lavoro si trovano in una condizione che definirli pubblici adeguati è un eufemismo.

Nonostante Modena ospiti siti e beni culturali di grande prestigio, a breve questi non potranno essere apprezzati dai numerosi turisti. La risposta sta nel fatto che la carenza di personale della Biblioteca Estense, dell’Archivio di Stato e della Galleria Estense al momento potrebbe anche essere sopportabile, ma tra qualche mese la situazione precipiterà vista la elevata anzianità anagrafica degli addetti che matureranno i requisiti per andare in pensione.

Gli uffici della Ragioneria dello Stato che sono preposti ai controlli della regolarità della macchina amministrativa, ma soprattutto al pagamento degli stipendi di tutti gli impiegati statali compresi gli insegnanti il cui numero si equivale quasi a quello della vicina Bologna, oggi presentano una carenza di personale che va oltre il 53%.

Non è da meno la situazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale (ex Provveditorato agli Studi) che riesce a funzionare solo perché molti istituti scolastici si privano del proprio personale per poter assicurare che ogni anno siano assegnate per tempo i docenti al fine di avviare gli anni scolastici.

Che dire dell’operazione di desertificazione degli uffici pubblici sul territorio provinciale.

Hanno già chiuso i Tribunali e gli uffici del giudice di pace di Sassuolo, Carpi, Vignola, Pavullo, Finale Emilia e Mirandola.

E’ in corso la trasformazione della sede INPS di Mirandola in mero ufficio periferico e, visto che da tempo si sussurra la trasformazione della sede di Pavullo in punto di ascolto, il sospetto che il discorso si possa estendere anche a Sassuolo o Carpi non è un pensiero remoto.

Analoga sorte non è esclusa per gli Uffici Finanziari visto che parte degli uffici delle Entrate presenti in provincia sono coinvolti nel progetto di forte riduzione. La sede di Sassuolo rischia di essere la prima vittima. In questo contesto saranno i cittadini che pagheranno lo scotto maggiore visto che per molti di essi sarà inevitabile il ricorso agli spostamenti anche di molti chilometri con spese aggiuntive.

Molti uffici pubblici, anche importanti, non sono dotati di dirigenti il chè determina  pesanti riflessi per l’organizzazione del lavoro e ogni problema può risolversi solo grazie alla sensibilità dei singoli dipendenti.

Presso la Direzione Territoriale del Lavoro è poi in atto una metodologia organizzativa che rischia di vanificare quella che sino a qualche anno fa era una eccellenza del Ministero del lavoro. Si vive all’interno della Dtl una situazione di crisi come dimostrano le dimissioni dai propri incarichi di alcuni responsabili dei servizi ispettivi.

“Da tempo il sindacato Fp/Cgil – afferma Vincenzo Santoro – è impegnato nella massima sensibilizzazione su questi problemi affinché i cittadini dell’intera provincia non siano privati di servizi importanti e debbano subire le scelte di chi ha poco a cuore il sistema dei servizi e che sta producendo situazioni di forte criticità  che esasperano anche il più paziente degli utenti”.

A fonte della carenza di personale si dovrebbero assumere nuovi lavoratori, creando così nuova occupazione, mentre la riduzione dei costi deve essere fatta con la razionalizzazione delle spese anche di quelle previste per i locali che in alcuni casi vanno ben oltre il loro valore.

La Fp/Cgil rivolge ai rappresentanti delle Istituzioni modenesi l’appello affinché le singole Amministrazioni dello Stato si rendano conto che le dotazioni organiche previste sono di gran lunga inferiori alle reali necessità .

Nell’incontro di ieri con Sindaco e Prefetto di Modena, pur nel breve tempo concesso al sindacato, sono state descritte tutte queste problematiche.
La FP/Cgil, allo scopo di fornire un quadro chiaro della situazione, ha consegnato un apposito dossier con l’auspicio che i rappresentanti delle istituzioni si attivino adeguatamente per adottare tutte le iniziative utili a rimuovere una situazione non più sostenibile e che offende la comunità modenese.