Piena-Po-2014Dimezzare i tempi di lettura dei dati rilevati dalla rete pluviometrica, che passeranno da trenta a quindici minuti, con la possibilità di effettuare interrogazioni ancora più numerose su specifiche aree in caso di situazioni critiche. Questo l’obiettivo del progetto approvato dalla Giunta regionale che prevede un investimento di 688 mila euro, finanziato dal Dipartimento nazionale di Protezione civile.

“Vogliamo rendere ancora più veloce la raccolta di informazioni che sono fondamentali per fronteggiare eventi climatici intensi, come piogge estreme e di breve durata, sempre più frequenti a causa dei processi di mutamento climatico in corso- spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo-. La sperimentazione, già realizzata per il bacino del torrente Baganza, sarà quindi estesa all’intero territorio regionale. Un passo avanti importante, che permetterà di poter agire con ancora maggiore tempestività anche per le allerte meteo e in caso di emergenza, quando la rapidità fa la differenza”.

La rete idropluviometrica dell’Emilia-Romagna è composta da 500 stazioni elettroniche automatiche disseminate da Piacenza a Rimini e da due sistemi radar collocati a San Pietro Capofiume (Bologna) e Gattatico (Reggio Emilia). Riveste un ruolo fondamentale sul fronte della prevenzione del rischio idrogeologico, non solo a livello regionale: tutti i dati, infatti, sono trasferiti al Dipartimento nazionale di Protezione civile e rientrano nel sistema di monitoraggio del Paese.

Gestito da Arpae-Simc (Agenzia prevenzione ambiente e energia- Servizio idro-meteo-clima), il sistema permette di raccogliere in tempo reale i dati meteoclimatici, come quelli relativi a temperatura e precipitazioni, ma anche i livelli idrometrici dei corsi d’acqua e le concentrazioni di pollini nell’aria. Gli interventi di ammodernamento in programma, che saranno appaltati entro l’estate, permetteranno di accrescerne l’efficacia e l’efficienza.