notte-rosa-cesenatico-fuochi«La Notte Rosa non si discute. Anzi l’obiettivo per la prossima edizione sarà – migliorando là dove è necessario farlo – quello di rilanciare e innovare maggiormente questo grande contenitore di emozioni, contenuti autentici, sogni, che valorizza ed esalta l’industria dell’accoglienza e dell’ospitalità della costa. Questo potenziando, quello che dovrà essere sempre più un grande evento di sistema, una kermesse che ci viene invidiata da tutti, una sfida comune che celebra l’industria turistica di uno dei più grandi distretti internazionali».
Dopo il successo dell’edizione numero 11 della Notte Rosa del weekend appena appena passato – che ha registrato una gigantesca macchia rosa festante, con oltre 2,5 milioni di partecipanti lungo 160 chilometri della costa adriatica, da Comacchio a Senigallia – l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini traccia la strategia della Regione Emilia-Romagna.
«Il dibattito che ogni anno segue l’evento va ascoltato con molta attenzione. Ma non può essere la bussola con la quale ci si orienta per il futuro e la base su cui poggiare possibili ripensamenti. Questo perché la Notte Rosa- prosegue il ragionamento dell’assessore Corsini- è uno straordinario momento di comunicazione, nazionale ed internazionale, un gigantesco e impagabile spot pubblicitario e una grande operazione di marketing, che trasmette una immagine positiva della nostra Riviera. Senza contare, e i numeri parlano da sé, le presenze e l’indotto economico che riesce a generare».
Poi l’assessore regionale al Turismo si spinge oltre nel pensare alle edizioni future. «Macché abbandonare, occorre rilanciare le prossime edizioni aumentando e strutturando- aggiunge Corsini- eventi diffusi, coinvolgendo maggiormente gli operatori privati, come stiamo facendo per la notte del liscio che si svolgerà dal 21 al 24 luglio, un grande evento musicale che valorizzerà uno dei tratti identitari della Romagna con una forte apertura all’innovazione e alla contaminazione con diversi generi musicali. La competizione e le grandi sfide globali si vincono solo pensando e agendo come grandi distretti e macroaree turistiche e non alimentando campanilismi e bizzarre soluzioni che lasciano il tempo che trovano, alimentando un dibattito poco interessante e scarsamente lungimirante».