Guglielmo-GolinelliRappresenterà il nostro comparto suinicolo a Bruxelles. Guglielmo Golinelli, allevatore 29enne di Mirandola (Mo), sarà l’unico italiano a sedersi al Tavolo “Osservatorio del mercato delle carni bovine e suine” della Commissione Europea, in qualità di esperto nel Gruppo di lavoro carni suine.

«Porterò all’attenzione della Commissione Europea le richieste dei suinicoltori: la necessità di strumenti che valorizzino la carne suina italiana e l’obbligo di etichettatura dei prodotti trasformati per dare trasparenza all’origine» ha detto fresco di nomina l’allevatore dell’Anga-Giovani di Confagricoltura e membro di giunta di Confagricoltura Modena, che entrerà nel Gruppo di lavoro dell’Ue come rappresentante del Consiglio europeo dei giovani agricoltori (Ceja). Venerdì 15 luglio ci sarà l’insediamento ufficiale.

Dopo aver conseguito due diplomi universitari (‘Scienze e tecnologie delle produzioni animali’ all’Università di Bologna ed ‘Economia e gestione del sistema agroalimentare’ alla Cattolica di Cremona con specializzazioni sul mercato della carne suina italiana e gli effetti della legge 2015 che regola l’etichettatura delle carni fresche), Golinelli si è formato sul campo nell’allevamento di famiglia – più di 1000 scrofe – e all’estero, presso aziende in Spagna e Danimarca. «Basta paragonare le nostre caratteristiche produttive con quelle del resto d’Europa – dice convinto – per rendersi conto della forza e del valore aggiunto della suinicoltura italiana».

Pone l’accento sulla distintività del modello allevatoriale italiano, da valorizzare sui tavoli europei, Giovanna Parmigiani che è presidente nazionale e regionale Carni Suine di Confagricoltura: «Golinelli è giovane, intraprendente e preparato: partecipare all’evolversi del settore in ambito internazionale può consentirgli di comprendere in anticipo le fluttuazioni del mercato e di supportare, così, i suinicoltori italiani nel loro lavoro quotidiano. In più, tali Gruppi di lavoro hanno il compito di redigere documenti utili ai commissari europei nello svolgimento dell’attività legislativa».

Esprime soddisfazione per il nuovo incarico europeo anche il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna. «Siamo stati troppo spesso assenti dai processi decisionali e di governo dell’Ue, subendo le conseguenze di scelte altrui. È il momento – osserva Gianni Tosi – di essere protagonisti per qualificare il nostro comparto suinicolo. Adesso che oltre il 70% delle normative agricole e zootecniche sono di derivazione comunitaria, diventa strategico presidiare l’attività della Commissione europea».

Confagricoltura Emilia Romagna si è attivata, e continuerà ad attivarsi, “per favorire, salvaguardare e coordinare la presenza di autorevoli rappresentanti del territorio sui tavoli di Bruxelles affinché le peculiarità italiane siano sottoposte all’attenzione dei legislatori Ue, talora colpevoli di ascoltare solo le istanze del Nord Europa”.