E’ trascorso esattamente un mese da quando per 50 lavoratrici e lavoratori è iniziato l’incubo del posto di lavoro, ovvero da quel 14 giugno, giorno in cui hanno trovato chiusi i cancelli delle loro aziende, la Coan e la Arb2 di Carpi, società legate entrambe ad un unico amministratore.
Nel frattempo per le lavoratrici è giunto il primo mese senza alcun tipo di introito economico.
Nonostante l’impegno dei curatori fallimentari designati, ancora non sono infatti arrivate le lettere di licenziamento, grazie alle quali le lavoratori potrebbero accedere quanto meno al sussidio di disoccupazione (Naspi).
Intanto, molti di loro, che sono mono reddito, stanno facendo i conti con un gravissimo disagio sociale. “Alcuni – afferma Sergio Greco della Filctem/Cgil di Carpi – hanno ricevuto intimazioni di sfratto dai proprietari dei loro appartamenti. Altri, essendo famiglie monoreddito, cominciano ad avere seri problemi economici”.
Sul piano vertenziale, la Filctem/Cgil sta verificando con i propri legali se esistono legami tra la società Breros, nata pochi mesi prima del fallimento di Coan e Arb2, e le due società fallite.
“Troppe coincidenze ci fanno pensare che la cosa non sia chiara – continua Greco – e se c’è anche la minima possibilità che venga fatta chiarezza, noi la perseguiremo, affinché certe situazioni nel nostro territorio non abbiano a ripetersi”.
Intanto le lavoratrici ed i lavoratori rimasti senza lavoro, sabato 16 luglio distribuiranno volantini in piazza Martiri a Carpi, per ricordare alla cittadinanza e alle istituzioni, che mentre la Breros lavora a ritmo incessante effettuando persino lavoro straordinario al sabato, loro sono a casa senza stipendio, senza ammortizzatori e con l’incombenza di difficoltà economiche gravissime.