carcere_4Nell’Istituto penale per i minorenni di Bologna “la situazione pare essere sotto controllo, dopo i disordini che si sono verificati circa un mese fa” ma rimane la criticità della “mancata separazione fra minorenni e maggiorenni che, anche per ragioni di ordine strutturale, legate all’organizzazione degli spazi detentivi, condividono ambienti e anche le medesime attività trattamentali”.

Questa settimana Desi Bruno, Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia-Romagna, ha effettuato un sopralluogo all’Istituto penale per i minorenni di Bologna, incontrando il direttore Alfonso Paggiarino e visitando le sezioni detentive e gli spazi dedicati ai laboratori, accompagnata da personale della Polizia Penitenziaria. “Dopo i disordini che si sono verificati circa un mese fa, legati a una protesta dei ragazzi detenuti che aveva portato all’incendio dei materassi e all’aggressione di personale, la situazione è parsa essere sotto controllo- spiega Bruno-. I sei ragazzi coinvolti nei disordini sono stati trasferiti in altre sedi penitenziarie e, attraverso un interpello straordinario, è intervenuta un’integrazione di organico di sei unità della Polizia penitenziaria”. Inoltre, sottolinea la Garante, “si registra che negli ultimi anni la direzione della struttura ha trovato una felice continuità di mandato mentre sono continui gli avvicendamenti al comando del reparto di Polizia penitenziaria”.

Come riporta la figura di garanzia dell’Assemblea legislativa, “è sotto controllo anche il numero delle presenze”: sono 20 i ragazzi detenuti, 19 presenti in istituto e 1 assente temporaneamente. Fra questi ci sono 11 minorenni, 13 condannati in via definitiva, 2 italiani, 3 tossicodipendenti, 2 autori di reati sessuali e 7 persone di fede musulmana. “Continuano a essere ospitati a Bologna anche quei ragazzi che sarebbero destinati all’Istituto penale per i minorenni di Firenze- ricorda-, in ragione della perdurante chiusura temporanea al fine di agevolare la conclusione dei lavori di ristrutturazione”.

La Garante ha poi rilevato la criticità relativa alla “mancata separazione fra minorenni e maggiorenni che, anche per ragioni di ordine strutturale, legate all’organizzazione degli spazi detentivi, condividono ambienti e anche le medesime attività trattamentali”. Secondo Bruno “considerato che il trendnazionale relativo alla presenza di detenuti minorenni, in rapporti al numero di maggiorenni nel circuito penale minorile, risulta essere in diminuzione, sarebbe auspicabile una riorganizzazione degli spazi detentivi degli istituti penali minorili, prevedendo spazi adeguati dove collocare i detenuti giovani adulti”. Anche perché, prosegue, “come noto, l’esecuzione dei provvedimenti limitativi della libertà personale nel circuito penale minorile è stata estesa anche nei confronti di coloro che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età ma non il venticinquesimo”.

La Garante si concentra poi sulle condizioni dei ristretti: “Secondo quanto riferito dal direttore, sarebbe prossimo l’avvio dei lavori per la sistemazione del sottotetto e dell’area verde, dove i ragazzi sono soliti passare l’ora d’aria all’aperto e nella quale verranno allestiti nuovi campi da calcio e basket- riferisce Bruno-. Durante i lavori di ristrutturazione dell’area verde sarà necessario garantire ai ragazzi detenuti di poter usufruire delle ore d’aria previste, anche in condizioni di sicurezza per il personale, potendo risultare opportuno procedere a una diminuizione programmata delle presenze, di almeno la metà delle attuali,  operando trasferimenti verso altre sedi penitenziarie, e anche eventualmente optando per una chiusura temporanea della struttura, sino alla conclusione dei lavori di ristrutturazione, come si è verificato in altre situazioni analoghe”.

Nella mattinata, conclude la Garante, “i ragazzi detenuti erano impegnati in attività sportiva e nel laboratorio di falegnameria, e riprenderà a breve anche l’attività di formazione nel settore della ristorazione che ha già dato frutti importanti, dotando della professionalità adeguata giovani detenuti che preparano i pasti quotidiani”.