Si è svolto a Castelnuovo Rangone il convegno su “Appalti e legalità nel distretto della macellazione e della lavorazione delle carni”, promosso dalla Cgil Emilia Romagna insieme alla Cgil di Modena e alle categorie provinciali e regionali Flai (agroindustria) e Filt (facchinaggio).

Al convegno hanno partecipato, oltre ai dirigenti sindacali della Cgil e delle categorie interessate, anche Massimo Mezzetti assessore regionale Cultura e Legalità, Giancarlo Muzzarelli presidente Provincia di Modena e Carlo Bruzzi sindaco di Castelnuovo Rangone.

Il segretario regionale della Flai Cgil Emilia Romagna, Umberto Franciosi, intervenuto al convegno, ha dichiarato la disponibilità della propria categoria a ricercare tutte le possibili intese contrattuali che possano permettere alle imprese di competere in una filiera sempre più condizionata da illegalità diffusa, appalti irregolari e forme di moderno caporalato.

Disponibilità per governare le flessibilità organizzative e di orario, dovute alle pesanti e incessanti richieste e ai condizionamenti della grande distribuzione organizzata e delle grandi imprese della salumeria italiana. Disponibilità anche nell’affrontare il tema dei costi, dovuti alle distorte e spesso non regolari applicazioni contrattuali e alle dinamiche di mercato internazionali.

Disponibilità che è però condizionata dal rispetto delle leggi di questa Repubblica. Il costo del lavoro, deducibile dai bilanci, oggi riconosciuto a molte imprese appaltatrici, spesso false cooperative, non trova nessuna giustificazione. E’, e rimane, un fenomeno illegale che genera concorrenza sleale, sfruttamento dei lavoratori, evasioni fiscali e contributive.

La nostra disponibilità, seppur supportata dai rappresentanti delle istituzioni intervenute al convegno, non trova risposta da parte delle imprese e delle loro associazioni. Per questo motivo, il “Tavolo delle carni”, istituito dopo la “vertenza Castelfrigo”, non riesce a produrre risultati.

Infine, pur evidenziando l’importanza del Testo Unico su legalità e appalti, appena approvato dalla Giunta regionale dell’Emilia Romagna, ora in discussione in Consiglio regionale, Franciosi ha evidenziato “la pericolosità di alcuni recenti provvedimenti legislativi introdotti da questo Parlamento: depenalizzazione della somministrazione irregolare di manodopera (Dlg n.8 del 2016) e abrogazione della somministrazione fraudolenta di manodopera (Jobs Act)”.

Si tratta di provvedimenti legislativi che non contrastano questa nuova forma di caporalato, anzi fanno dormire sonni tranquilli ai furbetti degli appalti e delle cooperative, anche per gli eventuali illeciti del passato, e compromettono sempre di più una delle filiere strategiche per l’economia italiana.