L’Unione delle Terre d’Argine ha quattro nuovi Regolamenti, che unificano in sé i diversi strumenti normativi dei Comuni membri in ambito sociale. In particolare il Consiglio dell’ente associato del 27 luglio scorso ha approvato all’unanimità i Regolamenti per l’accesso alle CRA (Case Residenza per Anziani), ai servizi semiresidenziali per anziani, alle rette/tariffe degli interventi dei servizi sociali per le persone non autosufficienti e fragili e infine il Regolamento per l’accesso degli utenti ai servizi di assistenza domiciliare, anche socio-educativa.

“Un lavoro complesso – ha spiegato in aula l’altra sera l’assessore al Sociale dell’Unione Alberto Bellelli (dopo la presentazione dei documenti a cura di Sabrina Tellini, funzionario coordinatore resp. Area Non Autosufficienza del Servizio Sociale) – che non fotografa solo il bisogno ma dà risposte dinamiche ad esempio sulle liste di attesa per le CRA, e valuta lo stress dei familiari e dei caregiver. La domanda è cambiata ed è mutato anche il rapporto con l’integrazione tra sociale e sanità. E’ il Direttivo d’area che coordina le azioni nelle Terre d’Argine e definisce gli interventi con sindacati e ASP”.

I nuovi Regolamenti non si limitano solo ad accorpare ed integrare le norme finora applicate singolarmente nei 4 comuni delle Terre d’Argine ma propongono alcune novità: ad esempio nel Regolamento per l’accesso alle CRA è stata inserita una norma che esclude per un anno coloro che si mettono in lista d’attesa e poi non accettano la sistemazione per il loro caro quando si libera un posto. Poi si tiene in considerazione la eventuale disabilità più che il reddito ISEE per definire i punteggi per l’accesso ai servizi. Le graduatorie di dicembre 2016 terranno già conto di queste novità. Aprendo il dibattito la consigliera del Movimento 5 Stelle Monica Medici si è chiesta se non sia il caso di intervenire per risolvere il problema delle liste di attesa per l’accesso alle Case Residenza per Anziani (che offrono in totale 373 posti ad oggi, con 126 persone in lista a Carpi, 40 tra Campogalliano e Soliera e 20 a Novi, ndr.) mentre per i Centri Diurni la lista si ferma a 30 nominativi in tutti e quattro i territori. “Ci vorrebbero strutture nuove – ha detto Medici – magari a metà strada tra Casa protetta e Centri Diurni per coprire il bisogno”. Una richiesta di ripensamento delle strutture esistenti è venuta anche dal consigliere Marco Rubbiani di Centro destra Progetto Campogalliano mentre l’assessore Bellelli ha ricordato in chiusura che rispetto al tema dell’invecchiamento della popolazione “non è plausibile ipotizzare una risposta del pubblico adeguata, visto che questo è esponenziale, ma che nel nostro territorio l’offerta è comunque di qualità anche grazie alle tante associazioni che lavorano in rete con l’ente locale nel mondo del sociale. Le nuove strutture a metà strada tra Case Residenza per Anziani e Centri Diurni? Ben vengano – ha concluso – ma senza riferimenti normativi e non accreditate dalla Regione possono non dare le risposte che intendiamo”.

Il Consiglio ha infine votato i quattro nuovi Regolamenti all’unanimità.