bancomat_10Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Castelnovo Sotto in merito all’identificazione del ladro che ha utilizzato un bancomat sottratto dall’interno di un’autovettura parcheggiata in paese (l’utilizzo ha raggiunto la cifra di 1.750 €), hanno consentito di individuare le autrice dei reati in due donne reggiane con precedenti per reati contro il patrimonio.

L’epilogo della vicenda è quindi culminato con la denuncia in stato di libertà che i Carabinieri della Stazione di Castelnovo Sotto hanno inoltrato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia nei confronti di una 33enne e una 29enne, entrambe residenti a Castelnovo Sotto in ordine ai reati di furto aggravato su autovettura e indebito utilizzo di carta bancomat.

L’origine della vicenda quando le due ladre dopo aver forzato la portiera si sono introdotte all’interno dell’autovettura di un 50enne correggese, in sosta in un parcheggio di Castelnovo Sotto, sottraendogli il borsello che aveva lasciato incustodito all’interno dell’abitacolo. Documenti personali, alcune centinaia di euro in contanti e documenti bancari, questo il bottino delle due ladre che tuttavia si è rimpinguato con ulteriori 1.750 euro attraverso l’indebito utilizzo della carta bancomat del derubato. Oltre al furto sull’autovettura il 50enne ha denunciato, come successivamente appreso dall’estratto conto della banca, anche l’indebito utilizzo della carta bancomat posto in essere lo stesso giorno del furto, con prelievi dallo sportello di una banca di Cadelbosco Sopra che hanno raggiunto la somma di 1.750 euro.

La tecnologia, come accade spesso in questi casi, è venuta incontro alle indagini dei carabinieri di Castelnovo Sotto che hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza della banca analizzando i filmati degli orari del prelievo. Una prima importante svolta alle indagini seguita da una fortunosa coincidenza: il filmato visionato dai militari nell’orario dell’indebito prelievo ritraeva l’effigie di due donne del paese immediatamente riconosciute dai militari in quanto note agli operanti. La fedina penale “sporca” ha giocato quindi a sfavore delle 2 ladruncole (cosa praticamente impossibile se le due donne fossero state delle perfette sconosciute), che veniva pertanto denunciate in ordine ai reati di furto su autovettura e indebito utilizzo di Bancomat.