Maserati_2“A conclusione dell’incontro del 21 luglio scorso in Provincia a Modena alla presenza dei rappresentanti locali e della Regione Emilia Romagna e con tutte le rappresentanti sindacali (Fim Fiom Uilm e Fismic), l’ottimismo sul futuro di Maserati era prevalente tra le parti e solo la Fiom/Cgil aveva chiesto maggiori garanzie. Purtroppo infatti le voci informali che accreditavano una ripresa della produzione a Modena, oggi non vengono ancora ufficializzate.

Dalle notizie a mezzo stampa diffuse a fine luglio da altre organizzazioni sindacali, la direzione di Maserati avrebbe dovuto convocare i sindacati per verifiche e approfondimenti sulle notizie che davano per certo che dal 1° gennaio 2017 si sarebbe continuato a produrre a Modena a marchio Maserati attraverso il re-styling dei prodotti esistenti.

La Uilm/Uil, nella persona di Gianluca Ficco, si era addirittura incaricata di parlare a nome di Maserati affermando a mezzo stampa, il 28 luglio scorso, che la Direzione Maserati sarebbe venuta a Modena, a fine agosto-inizio settembre, per illustrare le soluzioni industriali utili a gestire la continuità di Maserati.

Nell’incontro di luglio, a fronte di un ottimismo generalizzato da parte di istituzioni e altri sindacati, solo la Fiom/Cgil, pur apprezzando le novità informali che si rincorrevano nei corridoi di Maserati, aveva evidenziato la necessità di una sede ufficiale per conoscere il piano industriale di Maserati: quali modelli e quante automobili produrre.

Tanto che, nei giorni seguenti, a fine luglio, la Fiom/Cgil ha inviato una richiesta di incontro al dr. De Biase, responsabile relazioni industriali di Fca, per ricordargli l’impegno che si era assunto ad aprile di tornare a Modena entro luglio per illustrare il piano industriale definitivo.

Siamo invece a metà settembre e la dura realtà dice che al momento non sono calendarizzati incontri con la Direzione Maserati e la cassa integrazione continua ad essere utilizzata in modo massiccio (9 giorni di cassa integrazioni anche nel mese di settembre) soprattutto per i lavoratori delle linee dell’Alfa 4C, nonostante siano già stati trasferiti circa 50 lavoratori (7 definitivi in altri stabilimenti del gruppo, altri 40 in distacco i Ferrari Auto).

C’è la necessità urgente di passare dalla voci di corridoio ad incontri ufficiali da parte di Maserati sul piano industriale che diano garanzie della continuità della produzione a Modena, in quanto qualsiasi soluzione momentanea (come i trasferimenti e la cassa integrazione) se non inserita in un piano generale di rilancio, non lascia tranquilli i lavoratori che stanno pagando un prezzo alto per queste scelte. Inoltre, si rischia che anche l’intera città di Modena venga penalizzata se si mette a rischio un brand come Maserati così importante per il territorio, a cominciare dal progetto “Modena Terra di Motori”.

Chiediamo quindi al sindaco e presidente della provincia Muzzarelli e all’assessore regionale Costi di intervenire affinché possa essere attivato un tavolo ufficiale dove Maserati venga a illustrare a sindacati e istituzioni il piano industriale che garantisca almeno i livelli occupazionali attuali, anche in produzione”.

 

(Cesare Pizzolla, segretario Fiom/Cgil Modena – Simone Selmi, coordinatore Gruppo Fiat Fiom/Cgil Modena)