giornata-europea-cultura-eb“Ripercorrere i fatti della storia, riannodare i fili del passato per assicurare una narrazione che aiuti il presente a rimanere nei confini della democrazia e dei diritti. La Regione lo fa anche attraverso la Legge sulla memoria che ha approvato di recente, per sostenere l’attività di tanti centri, musei, associazioni, istituti che su questo lavorano quotidianamente, spesso con i giovani e gli studenti. Un impegno che è anche il vostro, della Comunità ebraica, per il quale vi ringrazio e vi chiedo di insistere, perché la vostra è una missione per tutti noi e non solo per i cittadini ebrei”.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è intervenuto oggi al Museo Ebraico di Bologna, invitato dalla Comunità ebraica del capoluogo emiliano in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, quest’anno dedicata al tema “Le lingue ebraiche”.

“La tragedia della storia ha un sapore ancora più amaro per gli ebrei, anche per gli ebrei italiani- ha sottolineato Bonaccini- Prima subirono la discriminazione e la segregazione nel ghetto. Poi, quando divennero italiani tra italiani, persero parte della loro diversità, quella costruita su tradizioni e memoria, su cultura e linguaggio. Io- ha evidenziato il presidente della Regione- provo rabbia e dolore quando vedo alcuni imbecilli fischiare la Brigata ebraica alla sfilata della Liberazione. Gli ebrei diedero un contributo appassionato alle lotte del Risorgimento, diedero un contributo di sangue non piccolo alla Resistenza”.

Il presidente, rispetto al tema della giornata, ha poi dato spazio ai ricordi personali. “Quando ero assessore del Comune di Modena, per recarmi in Municipio passavo tutti i giorni vicino alla piazzetta della torre Ghirlandina, dove c’è il sacrario dei caduti partigiani. Molto spesso mi veniva da ricordare il povero Formiggini, l’editore e uomo di cultura, che si buttò da quella torre nel 1938 dopo le leggi razziali del governo fascista”.