slow-foodL’Emilia-Romagna al “Salone del gusto -Terra Madre 2016”, che si terrà a Torino dal 22 al 26 settembre prossimi e che, per la prima volta, sarà itinerante, aperto al pubblico e senza biglietto di ingresso.

La Regione e Slow Food Emilia-Romagna parteciperanno a questo importante evento internazionale dedicato alla cultura del cibo con un nutrito programma di iniziative nello stand istituzionale di 75 metri quadrati che ospiterà, nel Parco del castello del Valentino (Stand F173), degustazioni, laboratori e incontri organizzati in collaborazione con i Parchi regionali, Unioncamere e Apt servizi.

Ogni giorno, in particolare, saranno presenti allo stand produttori, artigiani, vignaioli e birrai della zona di riferimento per la mescita e il racconto del loro prodotto, laboratori gratuiti dedicati a pani e preparazioni tipiche del territorio protagonista della giornata, incontri con esperti, produttori e degustazioni a cura delle Condotte emiliano romagnole.

Diversi sono anche gli appuntamenti del “fuori salone” tra convegni, spettacoli teatrali e cene a tema dedicate a legalità, la lotta allo spreco e alle donne in agricoltura,, in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano-Reggiano e Casa Artusi, Chef to chef ed Enoteca regionale dell’Emilia Romagna. Al centro del convegno “Su per Terra. Alla scoperta dei sentieri e dei mestieri di Terra Madre in Emilia-Romagna” (in programma venerdì 23) ci saranno le comunità dell’Appennino.

“La Regione, lavorando insieme ai produttori, alle associazioni e ai consorzi, con la partecipazione all’edizione di quest’anno fa un salto di qualità”, ha sottolineato l’assessore regionale  all’Agricoltura, Simona Caselli, nel corso della conferenza stampa di presentazione a Bologna, cui hanno preso parte anche la presidente di Slow Food Emilia-Romagna, Raffaela Donati, la presidente di Apt Servizi, Liviana Zanetti, il segretario generale di UnionCamere Emilia-Romagna, Claudio Pasini, e la produttrice Elisabetta De Maria dell’azienda agricola Hortus Coeli.

“Abbiamo costruito- ha detto Caselli- un programma pieno di iniziative, che vede la partecipazione di moltissimi produttori e consorzi e che valorizza in particolare le nostre produzioni tipiche e l’agricoltura in montagna”.

“L’Emilia-Romagna partecipa come sistema- ha aggiunto Pasini- nel rappresentare una realtà ricca e complessa quale è il nostro patrimonio enogastronomico. E’ una collaborazione necessaria e indispensabile che si basa su un tre parole legate tra loro: prodotto, territorio e turismo”.

“Promuovere l’eccellenza dell’enogastronomia e il turismo- ha affermato Zanetti- è una chiave fondamentale per generare una microeconomia e creare nuove opportunità di lavoro e successo anche per i giovani”.

“Chi verrà a Terra Madre vedrà il mondo”, ha infine illustrato Donati. “L’impegno di Slow food è infatti quello di mettere in rete tutta la piccola agricoltura mondiale che, per la prima volta, uscirà dal Lingotto e invaderà Torino. Con una sinergia che cresce ormai da qualche anno, Slow food Emilia-Romagna con Regione, Apt e Unioncamere porta i territori e i piccoli produttori con un ricco programma di degustazioni, incontri e laboratori curati dalle nostre condotte territoriali. ‘Su per Terra’ è il nostro progetto che quest’estate ci ha portato ancora sui sentieri dell’Appennino e ci porterà a scoprire anche altre aree della regione. Le nostre giornate a terra madre si articoleranno fra lo stand e alcuni eventi in luoghi della città declinati sui temi che ci stanno a cuore: legalità e contraffazione del parmigiano, lotta allo spreco, donne in agricoltura e montagna”.

Lo stand istituzionale.

Lo spazio, aperto dalle 10 alle 19, è dedicato al racconto delle terre regionali ed ospita, giornalmente, una serie di attività informative a cura delle Condotte Slow Food dell’Emilia-Romagna e dei Parchi, unitamente ad alcune aziende agricole selezionate. Ai visitatori sarà distribuito un “cestino pic nic” con i diversi prodotti dei Presidi Slow Food, dell’Arca del gusto, Dop, Igp.

A fare da filo conduttore il pane, perché racchiude tutta la storia di un territorio: il pane dell’Emilia Romagna non è uno solo, cambia da territorio a territorio e muta nelle famosissime varianti come piadine, crescenti, crescentine, borlenghi, tortelli alla lastra e non solo.