spaccio-reggioL’attività di controllo del territorio, congiunta agli approfondimenti investigativi degli esiti dei controlli, ha portato i carabinieri della Stazione di Casina a mettere le mani su un’importante partita di sostanze stupefacenti, destinata alla piazza reggiana e costituita da oltre mezzo chilo di hascisc e alcune piante di marjuana. Partendo dall’anello più piccolo e andando a ritroso, i carabinieri della stazione di Casina hanno spezzato la filiera dello spaccio con l’arresto di due reggiani, tra cui un agente di commercio, e un operaio partenopeo abitante nella bassa reggiana.

A loro i Carabinieri hanno sequestrato anche il materiale propedeutico all’illecita attività, tra cui tre bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e i rispettivi smartphone considerati dagli investigatori il tramite per i contatti con i clienti. L’operazione trae origine l’altro pomeriggio quando i Militari di Casina hanno proceduto al controllo di un’utilitaria condotta da un 42enne agente di commercio di Reggio Emilia che, da un primo controllo, veniva trovato in possesso di circa 3 grammi di hashish suddivisi in due dosi e contenuti in un involucro di cellophane. Il sospetto che la detenzione dello stupefacente fosse finalizzata allo spaccio, ha indotto i militari ad effettuare una prima perquisizione presso l’abitazione dell’uomo, a Reggio Emilia. Sospetto confermato quando in casa del fermato gli uomini dell’Arma di Casina hanno rinvenuto un altro consistente quantitativo di droga, composto oltre 30 grammi di hashish, suddivisi un 4 dosi, 2 grammi di marijuana, una pianta di marijuana del peso complessivo di 10 grammi, alcuni semi di marijuana, oltre al necessario per il confezionamento delle dosi e per la coltivazione di quest’ultimo stupefacente. L’uomo veniva tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di droga.

I Militari hanno quindi provveduto ad eseguire immediati riscontri sulla rete relazionale dell’arrestato, anche attraverso il contenuto del suo telefono cellulare, ponendo la loro attenzione su un 56enne operaio di Reggio Emilia. Gli esiti della conseguente perquisizione domiciliare, anche in questo caso, davano ragione agli investigatori atteso che nella sua abitazione veniva rinvenuto ancora un panetto di hashish, del peso di circa un etto, e un bilancino di precisione. Conclusi gli accertamenti, in considerazione della flagranza del reato, anche il secondo uomo veniva arrestato perché ritenuto responsabile del medesimo reato.

Gli ulteriori sviluppi investigativi finalizzati a risalire alla catena dello spaccio, portavano al successivo anello identificato in un 40enne di Cadelbosco Sopra. I militari di Casina davano quindi corso ad un’ulteriore perquisizione domiciliare, nei confronti di quest’ultimo: qui rinvenivano e sequestravano altri 4 panetti di hashish, per complessivi 420 grammi, oltre all’occorrente per la composizione delle dosi. Le manette scattavano così anche per il terzo uomo.

Ieri mattina  i tre fermati sono comparsi dinanzi al Tribunale di Reggio Emilia che, avvalorando le tesi investigative degli uomini dell’Arma, ha convalidato gli arresti disponendo nei loro confronti, in attesa del processo, la misura cautelare dell’obbligo alla presentazione giornaliera alla P.G..