biblioteca_delfiniLe biblioteche comunali di Modena si preparano a festeggiare, con una serie di iniziative che si stanno definendo in queste settimane, il loro cinquantesimo anno di attività. La prima biblioteca pubblica civica “generalista” di Modena fu infatti attivata dal Comune, sindaco era Rubes Triva, il 6 marzo 1966 nella frazione di San Damaso. Aveva una dotazione di circa tremila libri ed era ispirata alla biblioteca aperta al pubblico di Dogliani, fondata da Luigi Einaudi.

Oggi, il patrimonio delle biblioteche comunali modenesi conta oltre 308mila volumi, quasi 21mila in lingua straniera, 10mila cd musicali e poco meno di 9mila film in dvd. “La promozione della lettura da parte delle biblioteche – sottolinea l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza – si misura già con le ultime tecnologie per accrescere l’offerta di contenuti culturali, con l’obiettivo di incrementare gli utenti e la loro soddisfazione. In progetto, tra l’altro, il prestito di e-reader e in previsione la predisposizione di un sistema per il prestito automatico. Questo, senza mai rinunciare all’idea – sottolinea Cavazza – che le biblioteche devono restare luoghi di incontro, informazione, relazione anche intergenerazionale, gioco e socialità”.

In vent’anni le biblioteche si moltiplicarono in città (nel momento di massima espansione più di 20, tra Civica di corso Canalgrande dal 1970 e decentrate di quartiere o specializzate convenzionate), costituendo un “sistema” coordinato per politiche degli acquisti, iniziative culturali e gestione organizzativa. Dopo mezzo secolo, le biblioteche comunali modenesi vantano circa 35mila utenti e circa 450mila prestiti annui.

Nel sistema, oltre alla Delfini, operano tre decentrate (Crocetta, Rotonda, Villaggio Giardino), una specializzata d’arte (Poletti), una al reparto di pediatria del Policlinico (La strega Teodora) e una nel carcere di S. Anna.

Sette sono i Punti di lettura affidati ad associazioni di volontariato (Baggiovara, Cittanova, Cognento, Madonnina, Modena Est, Quattro Ville, San Damaso). Infine, nel circuito comunale ci sono anche una biblioteca didattica (Memo) e una musicale (Vecchi-Tonelli).

Tra i fattori chiave per l’evoluzione del sistema delle biblioteche comunali ci sono state le iniziative di promozione culturale e la capacità di adeguare l’offerta alle esigenze nuove: lo scaffale aperto, accessibile a tutti, la sezione ragazzi, le attività culturali e di promozione della lettura. Nuove tappe per sviluppare il servizio risalgono agli anni ’80: introduzione dell’orario continuato e prestito esteso fino a dieci libri. Nel 1992 e nel 1996 altri due passi: nascita della Delfini (la biblioteca civica di corso Canalgrande trasferita a Palazzo Santa Margherita) e della Rotonda, in un centro commerciale.

La Delfini innova, trasformandosi in un centro multimediale dove cd, dvd, audiolibri e postazioni internet affiancano libri e giornali. Gli spazi si diversificano: c’è la Piazzetta, con i periodici di tutto il mondo, l’area Bebé, l’area internet, aree per vedere film e ascoltare cd. L’automazione dei cataloghi favorisce le ricerche bibliografiche libere. E oggi le biblioteche si confrontano con il web e i nuovi linguaggi. Hanno contribuito a promuovere il Polo Provinciale (attivo col portale BiblioMO) e offrono servizi come Media library on line (Mlol) per consultare ebook, musica, video e giornali; con il progetto “Facilitatori digitali” aiutano chi vuole familiarizzare con Internet. Alla Delfini, ulteriori novità, è previsto il prestito di e-reader, e nel 2017 l’avvio di un sistema di prestito automatico.