caldo_termL’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha redatto il riepilogo meteo del mese di settembre 2016 che evidenzia – una volta di più – come l’eccezione diventa sempre di più la norma.

Presso il torrione orientale del palazzo Ducale di Modena infatti, dove fin dal 1830 vengono raccolti i dati meteo, la temperatura media di settembre ha segnato un valore di 23.0°C, che ne fa il terzo settembre più caldo di sempre. A superarlo solo il settembre 2011 (24.3°C) e 1987 (23.5°C).

La climatologia ufficiale indicherebbe, per il periodo 1981-2010, una temperatura media di 20.5°C per il mese appena trascorso. “Dunque – fa notare l’esperto dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena Luca Lombroso – siamo ben 2.5°C oltre i riferimenti e del resto i primi 9 mesi del 2016 con 17.7°C di media sono in corsa per i medesimi periodi con le annate più calde. Si vedrà a fine anno come si concluderà questa “competizione”. Al momento si può affermare che un inizio anno più caldo lo troviamo solo, di un paio di decimi di grado, nel 2007 e 2015”.

Settembre 2016 – secondo i tecnici – ha mantenuto spesso connotati estivi, analogamente all’estate meteorologica senza punte estreme da record, ma quasi costantemente con temperature superiori alle medie di 3-4°C. Un settembre con primi giorni caldi, che solo negli ultimi giorni del mese ha visto scendere le temperature sotto i 30°C, fino agli anni 1970, era caratteristica del mese di agosto modenese.

Aumenta anche il conteggio dei “giorni caldi”, ovvero con temperatura massima pari o sopra ai 30°C, che risultano 54 nel corso del 2016. “Non siamo in presenza di un record – dichiara Luca Lombroso – poiché lo scorso anno furono 63 e nel 2003 addirittura 80. Tuttavia, rileviamo come l’estate piena si è di fatto allungata, nel XXI secolo, di circa una ventina di giorni rispetto al XX secolo!”

A Reggio Emilia, dove si trova la stazione di rilevazione presso il Campus San Lazzaro, la temperatura media mensile settembrina è stata di 21.5°C, mentre a Modena al Campus del DIEF in periferia di 21.8°C. “Sono differenze – precisa Luca Lombroso – che rientrano nella normale differente tipologia e collocazione delle stazioni”.

Il giorno più caldo ha segnato una temperatura massima di 32.5°C nella stazione storica di Modena il 4 settembre, mentre sia a Modena al Campus DIEF con 33.3°C e a Reggio Emilia con 33.7°C, le massime sono state registrate il giorno 2. La mattina più fresca è stata il 24 settembre con termometri scesi a 14.8°C in Piazza Roma a Modena e 10.5°C a Reggio Emilia, mentre al Campus DIEF  la minima si è avuta il 27 settembre con 10.2°C.

Le piogge raccolte dai pluviometri assommano a 45.0 mm nella stazione di Piazza Roma a Modena, 58.3 mm a Modena Campus DIEF e soli 16.8°C a Reggio Emilia. Si è trattato di piogge molto irregolari, a causa dei fenomeni temporaleschi, che comunque per Modena Osservatorio Geofisico, sono sotto la media mensile, che statisticamente dovrebbe essere di 61.0 mm.

Il dato di pioggia da inizio 2016  vede comunque precipitazioni sopra la media, 568.4 mm rispetto ai 479.7 indicati dalla climatologia per il trentennio 1981-2010. “Per le piogge – commenta il meteorologo Luca Lombroso – apparentemente nessuna anomalia vistosa, non fosse per l’estrema irregolarità degli episodi che ben abbiamo visto anche in settembre”.

Conferma degli episodi estremi è il dato del vento in Osservatorio Geofisico di Piazza Roma, con la raffica di ben 94 km/h del 6 settembre durante il vento di “downburst” associato a un forte temporale. “Come noto – si affretta a dire Luca Lombroso – non è stata una tromba d’aria e men che meno un uragano, si pensi che Matthew, che in questi giorni sta colpendo Cuba e Haiti, ha venti anche a 260 km/h, ma pur sempre classificabile, come raffica,  “tempesta” per la scala Beaufort”.

Previsioni. Anche ottobre si è aperto con temperature tardo estive. “Potremmo dire – è il parere di Luca Lombroso – che i primi giorni di ottobre hanno avuto temperature tipiche del settembre di un passato non poi lontano”. Ora qualcosa cambia, a seguito del collocamento di un massimo anticiclonico di 1045 hPa sulla Scandinavia in configurazione simile alle grandi irruzioni fredde invernali che porterà aria decisamente frizzante per la stagione. Niente gelo, ma certo dagli attuali 23-24°C scenderemo a massime di soli 17-18°C da metà settimana e all’alba i termometri scenderanno anche a 6-8°C. Piogge scarse, qualche piovasco giovedì, eventuali nevicate precoci, effimere e scarse,  solo sulle cime più alte dell’Appennino.