controllore-busAveva pagato e obliterato il biglietto del bus, ma per un tragitto più breve di quello che stava percorrendo, probabilmente per una incomprensione col bigliettaio che gli aveva venduto il ticket: e così il ragazzo con la sindrome di Down, che da qualche tempo utilizzava in autonomia il mezzo, è stato multato dal controllore. Il fatto, accaduto ieri, nel reggiano, su un autobus Seta, è stato raccontato dalla madre, costernata, con un lungo post su Fb. La mamma spiega che il ragazzo “è rientrato a casa balbettando, faticando a spiegarmi l’accaduto perché agitato, e chiedendomi di non fargli più prendere il tram”.

La sanzione elevata a Mikkel ieri su un bus di Seta lungo la tratta fra Reggio Emilia e Albinea, sarà annullata. E’ quanto farà l’azienda, come preannunciato dal direttore Roberto Badalotti, dopo le scuse ai familiari che sono state immediatamente rivolte dal sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e da quello di Albinea, Nico Giberti.

“Nei prossimi giorni incontrerò Mikkel in Comune, perché vorrei che ritrovasse presto la forza e la voglia di salire su quell’autobus. Perché quell’autobus è casa sua”, dice il sindaco Luca Vecchi che, insieme con l’assessore alla Mobilità Mirko Tutino e la presidente di Fcr e coordinatrice del progetto Reggio Emilia città senza barriere, Annalisa Rabitti, commenta la vicenda con le parole che seguono:

“Quanto è accaduto sul bus è gravissimo, che parla di mancanza di rispetto per la fragilità, di non consapevolezza, delle barriere culturali che sono ancora da abbattere rispetto alla diversità. Ogni azione, anche piccola, è significativa nella vita di una persona fragile. La dignità della persona viene prima di tutto e si convive in modo civile se si riconoscono e condividono certi valori. Per noi il rispetto delle persone e la volontà di non lasciare indietro nessuno viene prima di tutto. E chiunque lavora con noi nella più ampia sfera dei servizi pubblici sa bene (e se eccezionalmente non lo sapesse, gli va spiegato molto chiaramente), che questi sono i valori che storicamente hanno connotato il livello di civiltà della nostra città e vanno acquisiti bene, perché nessuno si sogna di cambiarli.

“Al di là della naturale archiviazione di una sanzione assurda – sottolineano gli amministratori – serve ora far sì che Mikkel possa trovare il modo di riavere fiducia nella sua possibilità di viaggiare in autonomia su un mezzo di trasporto pubblico, dopo gli sforzi che sicuramente la famiglia ha fatto per rendere autonomo il ragazzo.

“Non vogliamo e non consentiremo, d’altro canto, che un episodio, per quanto fortemente negativo, vanifichi il lavoro di chi ogni giorno è impegnato a migliorare la qualità del servizio di trasporto pubblico. In questi mesi, all’interno del progetto ‘Reggio Emilia città senza barriere’, abbiamo promosso fra l’altro la formazione degli autisti di Til (azienda che gestisce i minibù e gli scuolabus) sui temi della disabilità e dell’handicap e tale formazione si estenderà a tutti gli operatori del trasporto pubblico locale: il loro comportamento può essere di grande aiuto, certo non deve tradursi in una ‘barriera’. E’ normale che si svolga una rigorosa attività di controllo sui bus, ma questa attività deve associarsi alla capacità di spiegare e alla costruzione di un rapporto di rispetto e dialogo con l’interlocutore, il passeggero.

“Il trasporto pubblico – concludono sindaco, assessore e presidente – migliora se si parla dei problemi che lo riguardano con franchezza, per poi affrontarli con serietà. L’intervento della madre di Mikkel e l’attenzione che ha raccolto sui social sono una spinta a continuare nel lavoro per rendere i servizi della nostra città, e in particolare il trasporto pubblico, un luogo ospitale per i nostri figli, per i pendolari, per tutti coloro che lo utilizzano”.