Il Comune di Modena sta predisponendo gli atti per procedere nei prossimi giorni, con una delibera di giunta, all’accettazione con beneficio di inventario del lascito dell’avvocato Ettore Gandini, scomparso il 3 febbraio di quest’anno all’età di 77 anni. Nel testamento, datato 16 novembre 2015, Gandini istituisce erede “la Biblioteca Delfini del Comune di Modena”, ossia lo stesso Comune poiché è l’ente cui appartiene la biblioteca.

L’eredità comprende i titoli annessi al conto corrente il cui valore attuale deve appunto essere verificato in sede d’inventario (a una prima stima si può ipotizzare che corrisponda a diverse centinaia di migliaia di euro), l’appartamento a Modena in cui abitava e un altro immobile a Sassuolo che nel testamento è definito “praticamente invendibile (è in vendita da dieci anni)”.

Altri beni, in particolare terreni agricoli, sono assegnati a conoscenti, mentre un lascito è stato riservato alla persona che lo assisteva.

“Ringraziamo di cuore – commenta il sindaco Gian Carlo Muzzarelli – un cittadino che, abituato a frequentare la Biblioteca, ha dimostrato generosità nei confronti di tutta la comunità. Una volta che avremo conoscenza dell’entità effettiva delle risorse, nel rispetto delle indicazioni del testamento provvederemo a individuare gli interventi che potranno essere finanziati. Tutta l’eredità – garantisce il sindaco – sarà investita in spazi, strutture e servizi innovativi per accrescere la qualità del rapporto delle biblioteche con la città e i cittadini”.

Un tema che riprende anche l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza sottolineando che “è molto significativo per tutta la comunità che un cittadino decida di destinare i propri beni privati a sostenere e rafforzare un bene comune, un servizio pubblico come la biblioteca. Tante altre donazioni, anche di entità minore ma non meno importanti per il loro significato, testimoniano il legame forte e partecipato che servizi culturali come le Biblioteche comunali hanno saputo costruire con i cittadini nei loro 50 anni di attività, che – annuncia Cavazza – stiamo per festeggiare in novembre. Sono tante le iniziative in programma, a partire dalle aperture straordinarie domenicali, e ribadiremo il ruolo di queste nostre ‘piazze del sapere’ non solo per la promozione della lettura e dei libri, ma anche in quanto luoghi di incontro, di informazione, di relazione tra persone, generazioni e culture, di gioco e socialità”.