fai-modenaChe il tema potesse suscitare un vivo interesse sui modenesi era abbastanza certo. Ma che il numero dei visitatori, alla prova dei conteggi di domenica sera, potesse abbattere il muro dei 3mila, no, questo non era scontato.

E invece “Modena città di canali”, l’iniziativa del Fai di Modena organizzata all’interno della manifestazione nazionale “Fai Marathon”, ha funzionato in maniera impeccabile, alla stregua di un orologio svizzero, fondendo in un unico grande sforzo il volontariato dei soci Fai con quello degli studenti dell’istituto Guarini, per l’occasione apprendisti Cicerone alle prese con le domande e le curiosità dei visitatori.

Delle quattro aperture straordinarie a catalizzare maggiormente l’interesse dei modenesi è stato il sistema di dilavamento del canale di San Pietro. A seguire l’abbazia di San Pietro, il complesso di San Paolo e l’archivio storico comunale.

«Un successo straordinario che ci riempie di orgoglio e ci ripaga degli sforzi fatti», sottolineano all’unisono Vittorio Cavani e Matteo Ruini, rispettivamente capo delegazione e capo del Gruppo Giovani del Fai di Modena. «Vogliamo ringraziare uno per uno i volontari Fai e gli splendidi ragazzi del Guarini. L’acqua è un tema assai caro al Fai di Modena, stiamo perciò lavorando affinché nei prossimi mesi si possa proseguire su questo filone. Dopo domenica abbiamo una certezza in più: il patrimonio storico-architettonico di questa città e il suo “racconto” non possono proprio prescindere dall’elemento acquatico».

La missione del Fai. Promuovere una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni d’Italia. È questa la “missione possibile” del Fondo ambiente italiano (Fai), fondazione nazionale senza scopo di lucro sorta nel 1975. Il Fai opera su tutto il territorio nazionale attraverso la sede centrale di Milano e l’Ufficio di Roma, ma la sua vera forza sta nella rete capillare di volontari organizzati in 116 delegazioni, tra cui anche Modena, e 14 segreterie regionali.