vidiciatico-confesercentiEntro un anno potrebbe vedere la luce il progetto di collegamento degli impianti sciistici del Corno alle Scale sull’Appennino bolognese con quelli dell’Abetone e di Doganaccia sul versante toscano della stessa montagna. Il Governo Renzi pare intenzionato ad inserire nella prossima legge finanziaria il finanziamento di un fondo per l’Appennino Tosco-Emiliano di 11 milioni di euro che servirebbero alla realizzazione di una seggiovia in territorio emiliano (4 milioni) e di una funivia in territorio toscano (7 milioni). Le speranze che questo progetto vada a buon fine sono state suffragate da quanto affermato dalla Regione Emilia Romagna nel corso del convegno che con il titolo “Proposte e investimenti per il futuro dell’Appennino Tosco-Emiliano”, il 19 ottobre scorso si è svolto in una sala dell’Hotel Appennino di Vidiciatico, frazione turistica del Comune di Lizzano in Belvedere (Bologna).

Organizzato dalla Confesercenti di Bologna, assieme alla Confesercenti di Pistoia e alle sezioni regionali di Confesercenti Emilia Romagna e Confesercenti Toscana, il convegno è stato seguito da almeno 130 operatori turistici del versante emiliano e anche di quello toscano dell’Appennino. Alla discussione hanno partecipato Loreno Rossi (direttore di Confesercenti Bologna), Gianni Masoni (responsabile settore Turismo di Confesercenti Toscana), Elena Torri (sindaco di Lizzano in Belvedere), Franco Giani (vice sindaco di Cutigliano), Giampiero Danti (sindaco di Abetone), Flavio Roda (presidente della Fisi, Federazione italiana sport invernali, e nativo di Vidiciatico), Stefano Bollettinari (direttore di Confesercenti Emilia Romagna), Marco Ceccarelli (gestore degli impianti di Doganaccia), Stefano Ciuoffo (assessore al Turismo della Regione Toscana) e Paola Castellini (direttore del settore Turismo della Regione Emilia Romagna).
«Qualche giorno fa — ha rivelato quest’ultima — è stato avviato il percorso per il finanziamento di queste opere. Ora si tratta di realizzarlo in tempi brevi. Per parte sua la Regione Emilia Romagna ha stanziato altri 11,5 milioni che nel 2017 metterà in circolazione con una serie di bandi a sostegno del rinnovo delle strutture ricettive e di quelle commerciali».
Il trend turistico dell’Appennino Tosco-Emiliano non naviga in buone acque. «I dati sui flussi nel periodo tra il 2011 e il 2015 — ha rivelato Loreno Rossi, direttore di Confesercenti Bologna — ci dicono che gli arrivi sono calati del 44% e le presenze del 38%. Non è andata meglio nel primo semestre 2016, quando gli arrivi sono scesi del 17,5% e le presenze hanno registrato un -17,4 %. A fronte di un +8,4% di arrivi sulla città di Bologna e un +8,8% di presenze. Per uscire da questa impasse ci vuole un progetto alto nel quale, assieme al Governo nazionale, siano coinvolte le regioni interessate e le realtà locali del territorio».
Una linea condivisa anche da Gianni Masoni, responsabile settore Turismo di Confesercenti Toscana. «È importante — ha aggiunto — che in contemporanea vengano realizzate le infrastrutture necessarie al raggiungimento delle località come il Corno e l’Abetone. Quindi, che ci siano i servizi utili alle popolazioni residenti come ai turisti e che si investa sulla banda larga, tecnologia di cui non si può fare a meno per la tenuta delle strutture turistiche. In, pratica, vogliamo che la gente torni a vivere e lavorare sulla nostra montagna».
Entusiasta Elena Torri, sindaco di Lizzano in Belvedere, delle anticipazioni portate al convegno dalla Regione Emilia Romagna. «A Bari, alla riunione dell’Anci — ha sottolineato la sindaco di Vidiciatico — il sindaco di Firenze Nardella mi ha dato il pieno appoggio al progetto di collegamento degli impianti del Corno, di Abetone e Doganaccia. Purtroppo la Città Metropolitana di Bologna non riconosce questo polo vitale per il rilancio delle nostre imprese. Questo è un momento forte per la nostra montagna e vogliamo che siano in tanti a credere in questo progetto».
Quello dell’unificazione degli impianti di Corno, Abetone e Doganaccia è un progetto messo sul piatto dal 1963. «Il progetto della seggiovia sul Corno alle Scale è nella fase definitiva — ha rivelato Marco Ceccarelli, gestore degli impianti di Doganaccia — quello per la funivia negli impianti dell’Abetone è già nella fase esecutiva. Se arrivano i finanziamenti promessi dal Governo, i lavori cominciano nel giro di sei mesi e già dalla prossima stagione si potrà dire che gli impianti sono collegati al lago Scaffaiolo. Vogliamo lavorare 365 giorni l’anno e non solo 270 come adesso».
«Dal 1° gennaio prossimo — ha affermato Franco Giani, vice sindaco di Cutigliano — il nostro Comune si fonderà con quello di Abetone. Ma già da prima vogliamo che i comuni dei due versanti (toscano ed emiliano) lavorino assieme alle Città metropolitane, alle regioni e al Governo».
E Giampiero Danti, sindaco di Abetone, ha aggiunto: «Ognuno deve fare la propria parte e ci deve credere nel rilancio della nostra montagna. È ora che lo Stato finanzi anche le nostre realtà e non solo quelle del Sud o delle regioni a statuto speciale».
Molto apprezzata la presenza di Flavio Roda, presidente della Fisi (Federazione italiana sport invernali) e nativo di Vidiciatico. «Alcuni anni fa — ha ricordato — al Corno alle Scale si organizzavano i campionati europei di sci. Oggi è impossibile allestire anche una gara di giovanili. Il collegamento tra gli impianti emiliani e quelli toscani è l’ultima chance che resta a questo territorio per uscire dalla crisi».
«Vigileremo — ha sottolineato Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti Emilia Romagna — e controlleremo che ognuno faccia la propria parte, che le promesse fatte siano mantenute. Il progetto di unificazione degli impianti emiliani a quelli toscani servirà a sostenere le attività su almeno 100 chilometri di piste. La sua realizzazione incrementerà investimenti molto importanti sul territorio di questa parte della nostra montagna con possibilità di sviluppo molto forti».
«La nostra montagna — è stato l’auspicio finale di Stefano Ciuoffo, assessore al Turismo della Regione Toscana — deve tornare ad essere un’opportunità per il recupero di tanti mestieri, per l’apertura di nuove attività. Finalmente abbiamo a portata di mano l’occasione per vedere attuato un progetto sognato da anni che mette da parte le divisioni di una volta. Importante sarà la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi (strade, scuole, uffici, banda larga, eccetera) necessari a tutti. Con la Regione Emilia Romagna abbiamo stilato un protocollo per un progetto più ampio».
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