nutrieLa presenza delle nutrie nell’area metropolitana stimata in alcune decine di migliaia di esemplari da sempre comporta rischi ambientali e sanitari (l’animale è un potenziale vettore di agenti patogeni) e gravi danni al territorio, specie per quanto riguarda le strutture arginali, all’agricoltura e alla biodiversità.
Il collegato ambientale alla legge di Stabilità dà alle Regioni la possibilità di intervenire per garantire un’azione più organica e coordinata.
Il Piano regionale di controllo delle nutrie in vigore da aprile – che individua le nutrie come “grave fattore di minaccia” ”esprimendosi a favore di “finalità eradicative” – stabilisce che la sua attuazione in ambito urbano sia in capo ai Comuni, in ambito rurale alla Polizia provinciale e, nei territori di loro competenza, agli Enti di gestione dei parchi e delle riserve naturali.

In ragione dell’esperienza e della professionalità maturata in anni di esercizio di tali attività, i Comuni hanno valutato l’opportunità di affidare alla Polizia provinciale della Città metropolitana i compiti di controllo della nutria, attraverso cattura e abbattimento, anche nelle aree urbane. Con questo obiettivo è stato approvato con atto del Sindaco metropolitano l’Accordo attuativo con le Unioni e i singoli Comuni, che avrà una durata quinquennale 82016-2021).
L’Accordo prevede che la Polizia provinciale della Città metropolitana eserciti direttamente o coordini l’attività dei coadiutori autorizzati e definisca le modalità di comunicazione ed esito delle uscite, gestisca le comunicazioni di intervento diretto degli agricoltori e le richieste di intervento degli agricoltori o dei loro rappresentanti di categoria, degli Enti gestori delle acque, dei Comuni o dei cittadini nonché dei Servizi Territoriale agricoltura, caccia e pesca. Inoltre fornirà le gabbie di cattura, preventivamente dotate di matricola identificativa.

I prelievi e gli abbattimenti devono avvenire sotto la diretta responsabilità del personale della Polizia provinciale della Città metropolitana e sono attuati da soggetti titolari (guardie forestali, guardie comunali munite di licenze di caccia) o da operatori espressamente autorizzati, selezionati attraverso appositi corsi di preparazione alla gestione faunistica, direttamente coordinati dalla Polizia provinciale.

Le Unioni e i Comuni si impegnano a segnalare problemi relativi alle nutrie, attivando i propri uffici per collaborare con la Polizia provinciale della Città metropolitana alle attività di monitoraggio delle tane e delle presenze anche ai fini della prevenzione. I Comuni dovranno dare inoltre adeguate informazioni di sicurezza ai cittadini e agli agricoltori per spiegare i contenuti dei piani di controllo e, i compiti e gli impegni degli Enti coinvolti.

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