startup-silicon-valley“Un grande investimento sulle imprese del futuro che sta dando, e darà ancora, frutti straordinari. Già oggi si toccano con mano i risultati, a riprova di una Regione che investe sulla ricerca, l’innovazione, l’internazionalizzazione, il sostegno e la crescita delle nuove imprese, soprattutto quelle giovani”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha illustrato oggi in conferenza stampa la quarta edizione di Silicon Valley Mindset Program, dopo aver incontrato startup emiliano-romagnole che lo scorso anno fatto l’esperienza formativa in California. Con lui Marina Silverii, vice presidente di Aster, il consorzio regionale per l’innovazione e la ricerca industriale che in partnership con Us Mac, società americana, ha selezionato dieci fondatori di startup emiliano-romagnole, le imprese che nascono su idee innovative e originali, che dal 5 al 16 dicembre prossimi partiranno anche loro per la Silicon Valley, in California, per un percorso formativo sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna. Valigie pronte per quattro giovani imprenditori di Bologna (uno di Casalecchio di Reno), due di Rimini, due di Parma (Salsomaggiore e Busseto), uno di Modena (Carpi), uno di Reggio Emilia (Correggio).

“L’Emilia-Romagna- ha aggiunto il presidente Bonaccini- è in Italia seconda solo alla Lombardia per numero di startup, la prima se parametrate alla popolazione. Questi dati sono anche il frutto di scelte e di investimenti fatti dalla Regione per sostenere le imprese innovative e le startup. Solo nel 2016 abbiamo messo in campo un bando da 6 milioni di euro (risorse della nuova programmazione dei fondi europei Por Fesr 2014-2020) che ha già assegnato a una trentina di imprese un contributo di 2,7 milioni di euro. A oggi sono al vaglio ulteriori 152 richieste di contributo di altrettante startup”. Inoltre, ha sottolineato con soddisfazione, il “nostro impegno si riflette nel riconoscimento del valore di ragazzi e ragazze che investono sul loro talento e sul loro futuro con una propensione straordinaria all’innovazione. Proprio per questo ogni sei mesi diamo l’opportunità a dieci startup, una ventina all’anno, di andare direttamente là, nella Silicon Valley, con l’obiettivo di misurare le proprie idee innovative nell’ecosistema tecnologico più avanzato del mondo, ma anche imparare sul campo come mettere a punto un piano di sviluppo sostenibile, magari trovando finanziatori nell’area che costituisce il cuore dell’innovazione a livello mondiale. Con la possibilità poi di riportare e sviluppare in Italia una esperienza di grande qualità”.

L’Emilia-Romagna è tra le regioni con le politiche più avanzate in termini di startup innovative. È al secondo posto in Italia per numero di startup iscritte al Registro delle Camere di Commercio (792 in Emilia-Romagna su un totale in Italia di 6.461, il 12%), è sede di 116 spin-off universitari (il 10% del totale di 1.190 spin-off attivi in Italia), ospita 4 Incubatori certificati dal ministero. Inoltre, è dotata di una rete strutture di supporto alle startup composta da oltre 60 soggetti attivi su tutto il territorio, il tutto raccordato da www.emiliaromagnastartup.it, il portale che offre servizi on e off line alle start up emiliano-romagnole.

I 10 startupper in Silicon Valley.
I dieci giovani imprenditori – selezionati tra i 67 candidati che si erano candidati a partecipare alla quarta edizione di Silicon Valley Mindset Program – hanno una età di poco inferiore ai 30 anni.
Si tratta di Nicolò Magnanini di Correggio (Pigro – La rassegna stampa intelligente), Edoardo Guerrieri (Darius – Piattaforma digitale per investimenti in arte), Daniela Dubla (Inner.Me – App per un percorso di crescita personale), Gherardo Carullo (Enoron – Sistema gestionale per avvocati) di Bologna, Pasquale Lanci di Casalecchio di Reno (Truckmeup – Management system per il trasporto stradale), Paola Annoni di Salsomaggiore (Viaggi di nozze low cost – Viaggi di nozze su misura), Carlo Bergonzi di Busseto (M3datek – Dispositivi medici innovativi con stampante 3D), Enrica Amplo di Carpi (La tata robotica – Sistema per insegnare la tecnologia e la robotica ai bambini), Andrea Bisaccioni (Mosquito Accopper – Sistema per la lotta parassitaria pubblica ) e Gabriele Gugnelli (Orangesea – Sistema di sharing applicato ad imbarcazioni turistiche) di Rimini.

In dieci giorni di lavoro, dovranno capire cosa significa fare business in un mercato competitivo globale, come sviluppare la value proposition dei propri prodotti e servizi, concludere partnership con gruppi internazionali e presentare in modo efficace la propria idea d’impresa. I founder della startup parteciperanno inoltre a eventi di networking con venture capitalist, visiteranno grandi società come Google e Intel e i laboratori di ricerca delle principali università della Silicon Valley. Incontreranno investitori e business angel con i quali discuteranno e miglioreranno le loro idee d’impresa.

La scelta di scommettere sulla Silicon Valley.
Dal 2015 la Regione Emilia-Romagna attraverso Aster, la società regionale consortile per l’innovazione, ha lanciato il programma in Silicon Valley con l’obiettivo di aiutare le startup a internazionalizzare il proprio mercato, cercare nuovi finanziamenti e accrescere le proprie competenze. Grazie a questo programma, 23 giovani imprenditori emiliano-romagnoli hanno toccato con mano l’ecosistema più vivace e importante al mondo per le startup innovative. Mediamente queste startup, con un fatturato complessivo che supera i 4 milioni di euro, sono costituite da un paio di anni e contano una settantina tra fondatori e soci mentre oltre 80 sono i dipendenti e collaboratori. Le risorse raccolte dalla costituzione a oggi (privati, fondi investimento e bandi pubblici) superano i 2,5 milioni di euro.
Da queste esperienze pilota la Regione sta studiando nuove modalità per consolidare la propria la presenza in Silicon Valley con un presidio per creare una rete di contatti solida su cui fare affidamento per la ricerca di capitali e di opportunità di business. Ma anche diffondere la cultura imprenditoriale della Silicon Valley in Emilia-Romagna e in Italia, studiare buone pratiche sui processi di collaborazione tra incubatori e imprese esistenti per attività di open innovation e diffondere il brand Emilia-Romagna all’estero come regione polo d’innovazione in Italia e in Europa.

Casi di successo.
Alcuni di loro grazie a contatti acquisiti durante il periodo statunitense sono riusciti a sviluppare il loro progetto e raggiungere nuovi traguardi. Tra questi c’è l’esperienza di Yuri Grassi di Modena che, dopo aver partecipato al percorso dello scorso anno in Silicon Valley, ha fondato Evensi Inc. a San Francisco, lanciato sul mercato un’applicazione che dà accesso ad un database con tutti gli eventi al mondo, raddoppiando i guadagni della società. Inoltre, insieme al Comune di Modena sta aprendo un co-working rivolto principalmente a sviluppatori con i quali punterà a creare, con partnership e convenzioni, un collegamento diretto con San Francisco.
Un altro esempio è quello di Luca Spaggiari di Bologna, vincitore tra l’altro del premio EdisonPulse, che al ritorno dalla Silicon Valley ha lanciato KickStarter, l’importante piattaforma internazionale di crowdfunding. Con i fondi raccolti, oltre 145 mila euro, ha finanziato Best, un kit applicabile su qualsiasi bicicletta e che la trasforma immediatamente in una due ruote elettrica.