bonifica-tramontoPremiare le imprese agricole che risparmiano acqua e dare avvio in tempi rapidi ai bandi del Piano di sviluppo rurale che incentivano un utilizzo più razionale ed efficiente della risorsa idrica.
Sono gli obiettivi alla base della delibera con cui la Giunta regionale ha aggiornato i canoni annui delle concessioni per l’irrigazione. Un passaggio obbligato, previsto dalla direttiva quadro Acque dell’Unione europea, per poter accedere ai finanziamenti comunitari.
Dall’1 gennaio 2017 cambia quindi il criterio di calcolo del canone. Due le novità introdotte: il computo sarà basato sui volumi concessi, anziché sulla portata massima espressa in litri al secondo; il canone viene inoltre ridefinito in 12 euro ogni 3 mila metri cubi consumati.  La novità si applica a tutte le utenze, eccetto i Consorzi di bonifica in quanto non sono fruitori diretti dell’acqua, ma fornitori.

“Si tratta di una scelta richiesta dalla legislazione comunitaria e nazionale- spiega l’assessore regionale alle Politiche ambientali, Paola Gazzolo- ma i canoni in Emilia-Romagna rimangono in linea con quelli delle altre regioni del Nord Italia”.
Le nuove regole fissano un meccanismo finalizzato a incentivare il risparmio dell’acqua. Per promuovere l’installazione di idonei misuratori dei volumi prelevati da ogni utente, è stabilito che nel caso di utilizzi inferiori a quanto concesso sia effettuato uno sconto sul canone degli anni successivi, pari al minor impiego di risorsa.
“L’obiettivo è massimizzare l’efficacia della pratica irrigua e ridurre i consumi, favorendo la diffusione di tecnologie avanzate- aggiunge Gazzolo-. È importante premiare chi pone al centro del proprio lavoro quotidiano obiettivi di sostenibilità. Si tratta di una sfida imprescindibile a fronte del mutamento climatico in corso, da vincere con il pieno coinvolgimento degli operatori economici”.

L’approvazione dei nuovi canoni, concordata con la Consulta agricola regionale, apre anche la strada all’utilizzo dei fondi comunitari. “Viene infatti soddisfatto uno dei requisiti minimi fissati dall’Europa per accedere alle risorse del Piano di sviluppo rurale in tema di irrigazione, altrimenti congelate e inutilizzabili- sottolinea Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura-. Finora questa opportunità ci è stata preclusa in quanto la Commissione europea, attraverso l’accordo di partenariato che regola l’attuazione di tutti i fondi comunitari, ci ha imposto la piena applicazione della direttiva quadro Acque. Ora- conclude Caselli- siamo in grado di liberare risorse da destinare alla realizzazione di sistemi di irrigazione interaziendali, degli Enti irrigui, della rete di scolo e di irrigazione gestita dai Consorzi di bonifica”.