golinelli11A Opificio Golinelli, Fondazione Golinelli presenta i primi progetti del programma pluriennale Opus 2065 voluto dal fondatore Marino Golinelli, che segnerà lo sviluppo delle attività dei prossimi anni della Fondazione. Il Consiglio di Amministrazione, guidato dal presidente Andrea Zanotti, ha messo a punto un progetto che si è avvalso della collaborazione di alcuni autorevoli protagonisti della ricerca e della cultura italiana, tra cui i rettori dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, e del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone.

Con questi due Atenei, in una partnership aperta in prospettiva anche ad altri apporti, si avvia a Opificio una nuova sperimentazione didattica. Essa si articolerà nell’istituzione di una Scuola di Dottorato residenziale in Data Science (coinvolgendo anche il Cineca), di un’Alta Scuola per laureandi dei corsi di Laurea Magistrale, di un Training Lab per professori per individuare nuovi approcci e metodi di formazione. Fondazione Golinelli offre in garanzia la propria esperienza di formazione e il network di istituti scolastici che collaborano ormai stabilmente con le  sue strutture.

Il progetto Opus 2065 non si ferma però solo alla formazione e alla ricerca. “Contempla – spiega Andrea Zanotti – anche la realizzazione di quel segmento, drammaticamente mancante nel nostro Paese, tra il completamento del processo formativo e l’impresa”. Per questa esigenza Fondazione Golinelli sta lavorando alla realizzazione di un acceleratore di impresa e alla programmazione di specifici fondi di investimento per aiutare a crescere iniziative nei campi della salute e del benessere.

“Chi voglia indagare con uno sguardo più acuto il futuro – aggiunge Zanotti – deve guardare alla capacità di anticipazione tipica del connubio arti e scienze. La creatività sarà la risorsa in grado di riscattare la tecnica, anticipando e provocando quelle rotture e discontinuità alle quali si affida il progresso umano”. A questo tema sarà data un’attenzione peculiare, con l’organizzazione di mostre e iniziative a supporto di tutte le azioni di Opus 2065 che troveranno un proprio luogo nel Centro Arti e Scienze Golinelli, che sorgerà sull’area antistante l’Opificio, secondo il progetto dell’architetto Mario Cucinella.

All’illustrazione del programma Opus 2065 era presente il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, perché Fondazione Golinelli, Università di Bologna e Politecnico di Milano sono convinti che il progetto delineato sia di interesse nazionale. Nelle sue mani è stato consegnato l’appello Immagina. Un domani per i giovani e il Paese, documento che raccoglie la convergenza ideale delle personalità coinvolte nella sua messa a punto. “Vi si ritrova – chiude Zanotti – la consapevolezza orgogliosa dei valori etici che la cultura italiana custodisce e la necessità di fondare su di essi, e non su modelli estranei, la prospettiva di un progresso possibile”.

L’appello è aperto all’adesione di tutti coloro che si riconoscono nel suo spirito e nelle sue enunciazioni. Di seguito le firme dei primi sottoscrittori: Lamberto Maffei, Ferruccio De Bortoli, Silvio Garattini, Roberto Cingolani, Giovanni Azzone, Francesco Ubertini, Andrea Bonaccorsi, Adriano Fabris, Raffele Simone, Marcello Veneziani, Philippe Daverio, Ferruccio De Bortoli, Aldo Schiavone, Edoardo Boncinelli, Giulio Giorello, Mario Rasetti, Alberto Piazza, Flavio Caroli, Silvia Evangelisti, Dino Pedreschi, Marino Golinelli, Andrea Zanotti, Filippo Cavazzuti, Emilio Ferrari, Stefano Golinelli jr, Luca De Biase, Giorgio Giatti, Mario Cucinella, Antonio Danieli.

“L’avvio di Opus 2065 – sottolinea Marino Golinelli, fondatore e presidente onorario – nasce da due considerazioni: la Fondazione è oggi un soggetto di innovazione che va oltre l’azione di sussidiarietà orizzontale fin qui svolta; la Fondazione intende far fronte allo sviluppo di progettualità avanzate per costruire una scena di futuro per le nuove generazioni”. Il progetto è supportato dalla donazione, già annunciata di 30 milioni di euro, che Golinelli, in accordo con la moglie Paola Pavirani, ha messo a disposizione.

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I primi progetti dei prossimi anni: il Centro Arti e Scienze Golinelli progettato da Mario Cucinella in via Paolo Nanni Costa; l’Alta Scuola per studenti, il Training Lab per professori e la Scuola di Dottorato  in Data Science a Opificio Golinelli, in collaborazione con Università di Bologna  e Politecnico di Milano

Scuola di Dottorato residenziale in Data Science

Nasce a Opificio Golinelli una Scuola di Dottorato residenziale in Data Science con l’assegnazione annuale a regime di 30 borse di dottorato in un programma interdisciplinare e intersettoriale. La Scuola nasce da un consorzio tra Università di Bologna, Politecnico di Milano, Fondazione Golinelli e ha come partner tecnologico il Cineca. Lo scopo della Scuola è quello di costituire una realtà di eccellenza nazionale e internazionale, in cui le competenze scientifiche dei partner accademici, insieme a quelle dei contesti imprenditoriali e territoriali di Fondazione Golinelli, possono formare un patrimonio unico di conoscenze nel quadro specifico dei Big Data e in quello più generale di Industry 4.0.

 

Nuova formazione per studenti e docenti

Nasce l’Alta Scuola per laureandi dei corsi di Laurea Magistrale delle due università. Sono selezionati ogni anno 30 studenti, iscritti a corsi di studio eterogenei, che, nei due anni di Laurea Magistrale, parteciperanno ad alcune attività in più rispetto al proprio percorso curriculare. Una parte di queste attività dovrà essere dedicata allo sviluppo autonomo, da parte degli studenti, di una nuova iniziativa manageriale e imprenditoriale. Al termine del progetto, si cercheranno i finanziamenti necessari per avviare le iniziative che appariranno economicamente sostenibili. La struttura dell’Alta scuola si dipana intorno al filo conduttore del tema Industry 4.0 già delineato dal governo italiano.

Anche la filiera precedente alle specializzazioni necessita di una profonda rivisitazione per allineare i processi di apprendimento con le velocità dei cambiamenti in atto. Nasce, dunque, il Training Lab per professori per innovare i metodi di insegnamento, individuando nuovi approcci e metodi di formazione, caratterizzati dall’utilizzo delle nuove tecnologie digitali e da un atteggiamento maggiormente discente-centrico che metta al centro dell’apprendimento lo studente per consentirgli di essere proattivo. L’innovazione della didattica passerà anche dalla condivisione, contaminazione e apertura interdisciplinare e da un approccio all’insegnamento che passi attraverso lavori di gruppo e che si basi sempre di più su concreti modelli esperienziali e laboratoriali.

 

Arti e scienze

La Fondazione si propone di organizzare una serie di importanti iniziative culturali che troveranno come giusto scenario il progetto di una nuova costruzione, il Centro Arti e Scienze Golinelli. Secondo il progetto dell’architetto Mario Cucinella, la struttura di circa 700 mq, sorgerà in via Paolo Nanni Costa 14, sull’area antistante l’Opificio Golinelli.

Il progetto del nuovo Centro Arti e Scienze Golinelli della Fondazione Golinelli nasce dalla volontà di offrire alla città di Bologna un nuovo spazio pubblico di condivisione e apprendimento, in cui divulgazione scientifica e arte – pilastri portanti nell’opera filantropica di Marino Golinelli – costituiranno il tema fondamentale di esposizioni, mostre, percorsi interattivi e iniziative per il pubblico.

L’arte e la scienza, elementi inscindibili nel percorso conoscitivo di ogni essere umano, rappresentano un connubio che storicamente ha consentito di dare vita alle più significative opere per la civitas: quest’ultima si esprime negli spazi pubblici e – a sua volta – informa di sé questi spazi, che non potrebbero vivere senza e di essa si alimentano.

L’idea del Centro Arti e Scienze Golinelli si sviluppa con l’intenzione di dare corpo e rappresentazione materiale all’evoluzione scientifica e artistica, discipline in perenne divenire, fondanti i loro intenti sulla ricerca e la sperimentazione continua. I percorsi evolutivi di queste discipline sono paragonabili alla storia della Fondazione Golinelli, centro propulsivo di ricerca scientifica e valorizzazione delle dottrine artistiche in costante sviluppo che, per tale ragione, ha deciso di dotarsi di un nuovo spazio in cui ospitare le sue attività e iniziative, uno spazio aperto a tutti.

L’architettura del progetto si configura come il racconto di questa evoluzione, un processo ininterrotto che avanza per parti e compone un tutto che – partendo da una fucina pulsante – si smaterializza nello spazio e lascia vedere gli elementi di cui è formato.

L’edificio, di semplice concezione, è costituito da due elementi leggibili ed essenziali.

Il primo elemento è il “cuore”, padiglione vero e proprio, volume chiuso che ospiterà le attività principali e si caratterizzerà come geometria pura semi-trasparente, riflettente l’intorno nelle ore diurne, luminoso nelle ore notturne. L’altro elemento costitutivo è la “nuvola”, sovrastruttura metallica modulare che avvolge il padiglione, si libra nello spazio e consente ai visitatori di percorrerla e di sostare in alcune sue parti.

Il cuore espositivo è un parallelepipedo a pianta libera di dimensioni 30×20 metri, di altezza pari a 8 metri; un grande spazio di circa 700 metri quadrati, con pavimentazione in cemento trattato, privo di partizioni o rigide organizzazioni planimetriche, e che consentirà la massima flessibilità. La pianta rettangolare libera sarà infatti la cornice nella quale prevedere le più disparate attività che la Fondazione vorrà promuovere: esposizioni, conferenze, mostre, concerti e proiezioni troveranno facile adattamento e potranno via via modificarsi nel tempo, reimmaginandosi, sempre in chiave contemporanea e al passo coi tempi.

Informazioni: www.fondazionegolinelli.it