palcoSi è tenuto oggi pomeriggio, presso l’auditorium Giorgi Fini di via Bellinzona il convegno organizzato da Confindustria Modena sul tema: «Industria 4.0: il futuro è oggi». Ospite dell’iniziativa il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

L’incontro è stato moderato da Dario Vico, del «Corriere della Sera» e si è aperto con l’intervento del presidente di Confindustria Modena Valter Caiumi.

Davanti a una sala gremita il presidente degli industriali modenesi ha sottolineato come: «l’introduzione delle tecnologie digitali nei sistemi industriali costituisce un evento di portata epocale. Con l’integrazione sempre più stretta delle tecnologie digitali nei processi industriali manifatturieri cambierà il volto dei prodotti e dei processi; verranno infatti annullate le differenze tra industria e servizi, tra produttori e consumatori, tra hardware e software».

«Comunque la si voglia chiamare» ha proseguito Caiumi «dobbiamo ricordare che non stiamo parlando di qualcosa di futuribile, ma di un percorso evolutivo che deve rappresentare una grande opportunità per il sistema delle nostre imprese e per la nostra economia».

«E le sfide che ci troviamo ad affrontare», ha concluso nel suo intervento il presidente di Confindustria Modena, «sono molteplici: quella della conoscenza, aiutare cioè le imprese a conoscere e a prendere possesso delle nuove tecnologie, e quella del lavoro, perché Introdurre la digitalizzazione nei sistemi industriali non significa certamente sostituire le macchine alle persone.

Significa fare in modo che le persone possano continuare ad andare in fabbriche competitive, dialogando con macchine e sistemi che sono a loro complementari, non sostituti».

Il ministro Calenda ha sottolineato come «il piano che il governo ha presentato è definitivo e pronto per essere utilizzato dagli imprenditori. L’industria 4.0 è il paradigma di un cambiamento radicale che tocca molteplici aspetti, dalla produzione al design del prodotto, ma anche nell’organizzazione della fabbrica.

Quello che è molto importante, prima di tutto, è abbracciare il cambiamento tecnologico e quindi investire nelle tecnologie che consentono un’efficienza maggiore, questo è particolarmente importante per le pmi. L’industria 4.0 infatti non penalizza le pmi, anzi ha come obiettivo proprio quello di aumentarne significativamente l’efficienza».

Per quanto riguarda la manovra, ha proseguito il ministro «abbiamo previsto per il 2017 più di 13 miliardi di incentivi per gli investimenti che arriveranno a oltre venti miliardi nel triennio 2017-2019. Si tratta del più grande piano industriale mai realizzato; e la cosa fondamentale è che sono incentivi fiscali e automatici: non esistono bandi o domande per ottenerli, l’imprenditore non deve chiedere autorizzazioni; deve fare una cosa sola, investire nel modo migliore per la sua azienda. Industria 4.0 e il primo piano industriale non dirigista di questo Paese, alla base c’è una fiducia profonda nella capacità e nella responsabilità degli imprenditori di sapere investire e fare innovazione».