legalita_mi_piaceRimane forte, tra gli imprenditori della nostra provincia, la percezione di insicurezza, con particolare riferimento a furti, rapine, abusivismo. Sempre più imprese ritengono che la certezza della pena, leggi più severe, oltre ad una migliore protezione sul territorio da parte dei tutori dell’Ordine, siano leve fondamentali per aumentare i livelli di sicurezza delle nostre città. Sono alte le percentuali di chi esprime sfiducia nell’efficacia delle leggi vigenti e individua nella presenza di venditori abusivi, di nomadi, di negozi sfitti i principali fenomeni problematici dell’area in cui viene esercitata l’attività. Emergono, poi, con sempre più forza, ‘nuove’ frontiere dell’abusivismo, con particolare riguardo alle attività di ricettività alberghiera ‘parallela’, ristorativa, di intrattenimento e di organizzazione dell’accoglienza turistica.

E’ questo, in sintesi, il quadro messo in luce dall’indagine condotta da Confcommercio, che ha analizzato i fenomeni criminali sofferti dalle imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dell’artigianato e dei trasporti. Questi i principali temi trattati dall’articolata indagine: la percezione sull’andamento della criminalità (furti, rapine, contraffazione, estorsioni, usura, tangenti negli appalti…), le misure cautelative prese nei confronti della criminalità, le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza delle imprese, i problemi del territorio.

 

PERCEZIONE DELLA CRIMINALITA’.

Rispetto alla percezione dei fenomeni criminali – con particolare riferimento a furti, rapine, estorsione e usura – il 47% degli intervistati (erano il 45% nel 2015) ritiene che i livelli di sicurezza siano peggiorati. Un dato, questo, che certamente riflette l’escalation di reati perpetrati negli ultimi mesi sul territorio. Va poi detto che per il 48% del campione la sicurezza è rimasta stabile (l’anno scorso era il 50%), mentre solo per il 5% è migliorata.

 

CRIMINI PERCEPITI PIU’ IN AUMENTO.

Circa i crimini percepiti più in aumento, i furti sono sul gradino più alto della classifica (per il 66% del campione), seguono l’abusivismo (per il 57%), la contraffazione (per il 41%), le rapine  (per il 40%). Più bassa è la percezione di aumento di altri fenomeni:  tangenti negli appalti (18%), usura (12%), estorsione (10%).

 

LE INIZIATIVE PIU’ EFFICACI PER GARANTIRE SICUREZZA.

Anche nella nostra provincia è forte la richiesta di protezione sul territorio da parte dei tutori dell’Ordine, indicata dal 66% degli intervistati l’iniziativa più efficace per contrastare la criminalità. Forte l’attribuzione di efficacia contro il crimine alla certezza della pena (76%). Una maggior collaborazione con le Forze dell’Ordine (25%) e l’intervento degli enti locali per poliziotti di quartiere (21%) sono poi le ulteriori iniziative richieste per avere più sicurezza.

 

LE AZIONI A PROTEZIONE DELLA PROPRIA IMPRESA.

Per proteggere la propria impresa dalla criminalità, poco meno della metà del campione dichiara di essere assicurato (46%), un quinto degli intervistati ha un servizio di vigilanza privata, il 13% si è dotato di vetrina corazzata, il 20% chiede aiuto alle Associazioni di categoria, il 25% ricorre alla denuncia, mentre il 53% degli intervistati dice di aver adottato un impianto d’allarme o di videosorveglianza. A tale proposito va detto che non tutti gli impianti hanno la stessa valenza: sulla base di un protocollo di intesa siglato da Confcommercio con il Ministero dell’Interno sono infatti identificate le caratteristiche degli impianti che, collegati con la centrale operativa delle Forze dell’Ordine, possono agevolare queste ultime nello svolgimento di attività investigativa.

 

LA PERCEZIONE DI EFFICACIA DELLE LEGGI E LA PROPENSIONE AD INASPRIRE LE PENE.

Addirittura il 93% degli intervistati ritiene che le leggi che contrastano i fenomeni criminali siano per nulla o poco efficaci. Il 70% (era il 65% l’anno scorso) sarebbe favorevole ad inasprire le pene, ma fa da contraltare a questo dato l’estrema sfiducia rispetto al fatto che queste vengano scontate: la grandissima parte del campione continua a pensare infatti che i condannati sicuramente o probabilmente non paghino per i crimini commessi.

 

LE PROBLEMATICHE DEL TERRITORIO.

I problemi maggiormente presenti nell’area in cui  le imprese esercitano la propria attività sono poi soprattutto l’esistenza di venditori/attività abusive o dietro le quali si celano attività illegali come ad esempio i centri estetici (58%), la presenza di nomadi (56%), di negozi sfitti (51%), dello spaccio di droga (25%), di edifici abbandonati (20%). Tutti fenomeni, questi, percepiti in aumento rispetto agli scorsi anni. A cominciare dall’abusivismo.

 

ABUSIVISMO: UNA VERA PIAGA.

L’abusivismo, infatti e come testimoniano le risposte degli intervistati, continua ad essere una vera e propria piaga, che colpisce in particolare il mondo della ristorazione, il comparto dei locali notturni, il settore della ricettività e quello dell’organizzazione dell’accoglienza turistica. Basti pensare che il fenomeno dei ristoranti in falsi agriturismo, dei bar-ristoranti in circoli culturali, dei bar-ristoranti in  circoli sportivi-ricreativi e  delle finte  sagre  vale  nellla  nostra  provincia quasi 60milioni di euro: tutti esentasse! E che dire dei locali notturni mascherati da circoli e associazioni che fanno concorrenza sleale alle discoteche senza ottemperare alle norme di legge previste.

 

LE NUOVE FRONTIERE DI ‘ALBERGHI E AGENZIE TURISTICHE PARALLELI’.

Negli ultimi anni, poi, anche Modena, è stata investita dal mercato parallelo degli affitti turistici. Anche in questo caso, c’è solo l’imbarazzo della scelta: si va dal “caratteristico e accogliente bilocale nel centro storico di Modena”, alla “dimora tipica e molto centrale”, passando per “la villa indipendente a 10 minuti da Modena, con piscina privata” e giungendo al più classico “appartamento climatizzato con affaccio sul centro storico”. Sono gli alloggi ad uso turistico, messi in vendita con piattaforme come Airbnb, Homelidays o Homeaway e che l’ufficio studi di Confcommercio ha censito con una indagine ad hoc: sono quasi 600 gli alloggi presenti nelle varie piattaforme, di cui 450 solo su Airbnb, per una stima prudenziale di circa 2.000 corrispondenti posti letto. Un quadro, questo, che, in assenza di un inquadramento normativo ad hoc, preoccupa sotto diversi profili perché si è di fronte ad un fenomeno che sfugge a qualunque regola, a partire da quelle basilari in materia di fisco, previdenza, lavoro, igiene e sicurezza.

E poi c’è il fenomeno, sempre più importante, di chi organizza viaggi, sia direttamente che attraverso l’attivazione di diversi siti web che presentano offerte di viaggio sul territorio e che si propone come guida turistica  e/o accompagnatore senza alcuna autorizzazione.

 

CONTRAFFAZIONE: LA MODA SEMPRE PIU’ NEL MIRINO.

Preoccupano anche i dati sulla contraffazione. La consueta indagine ad hoc, condotta a livello nazionale, ha evidenziato che il 27% circa dei consumatori ha acquistato almeno una volta prodotti illegali o ha utilizzato servizi offerti da soggetti non autorizzati. Abbigliamento (+2,1%) e audiovisivi, videogiochi, musica (oltre il +2%) svettano su tutti, ma tra i settori più colpiti ci sono anche i gioielli e i generi alimentari. Cresce anche l’acquisto illegale sul web, dai farmaci all’elettronica. Il 72% circa dei consumatori pensa che acquistare prodotti illegali sia “normale” o “utile” per chi è in difficoltà. Nel 2016 la percentuale delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti che ritengono di essere state danneggiate “in generale” dall’azione della illegalità è cresciuta al 65,1% rispetto al 62,1% del 2015.

 

“Con la giornata Legalità, mi piace – commentano Massimo Malpighi, vicepresidente provinciale di Confcommercio – vogliamo rimettere al centro un valore imprescindibile, come la legalità. Che va difesa contro vecchi e nuovi fenomeni criminali, che minacciano troppe imprese; non pensiamo solo ai reati predatori, ma anche ad abusivismo e contraffazione, che sottraggono all’economia pulita complessivamente quasi 20 miliardi di euro all’anno di fatturato”.