carabinieri_notturna_04I carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno messo le mani su un’ingente partita di refurtiva, del valore complessivo di oltre 100.000 euro, che si ritiene essere stata asportata da una banda specializzata nei furti in aziende e cantieri edili. Tra la merce recuperata dai carabinieri anche 2 autocarri rubati a Reggio Emilia ed usati come deposito dell’ulteriore refurtiva recuperata. Le indagini, coordinate dalla Procura reggiana, ora mirano a risalire proprio ai responsabili di tali furti.

Il rinvenimento della refurtiva nella tarda serata di ieri quando i militari di una pattuglia dei carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia, nel transitare in Via Zingarelli  notavano parcheggiato nell’ara di pertinenza di un condominio un furgone Renault Jumper e un autocarro Nissan Trade che il sistema elettronico in dotazione ai carabinieri di lettura targhe riconosceva essere provento di furto: il furgone Renault Jumper in un’azienda di Reggio Emilia il 31 ottobre scorso mentre l’autocarro Nissan risultava rubato ad un autotrasportatore l’11 agosto scorso. All’interno dei due autocarri – come constato durante la fase d’ispezione – i carabinieri rinvenivano una variegata e ingente quantità di attrezzi e macchinari da lavoro (flessibili, trapani, avvitatori, pneumatici, schermi per computer, idro pulitrici, compressori etc..). Le prime risultanze investigative sulla riconducibilità di parte della refurtiva portavano ad un’azienda di Sesso che aveva subito un furto. La restante refurtiva veniva quindi sequestrata in attesa di stabilirne l’esatta provenienza furtiva. Al riguardo quindi sono ancora in corso accertamenti da parte dei militari dell’Arma per risalire ai proprietari degli oggetti recuperati. Per questo motivo eventuali artigiani e imprenditori derubati che si riconoscessero come proprietari dell’ingente partita di merce recuperata potranno presentarsi, denuncia alla mano, presso gli uffici del nucleo radiomobile del comando provinciale di Reggio Emilia per le operazioni di riconoscimento e restituzione.

Sui due autocarri rubati i carabinieri invece hanno rilevato impronte digitali che sono state repertate ed inviate al RIS di Parma per cercare anche in chiave scientifica una svolta alle indagini.