carabinieri_15I Carabinieri della Stazione Bologna Navile hanno denunciato quattro italiane, due bolognesi di 32 e 35 anni, una siciliana di 25 e una romana di 28 per truffa e tentata truffa in concorso. Le indagini sono partite a seguito della querela di un pizzaiolo egiziano di 34 anni, “alleggerito” di 650 euro nel corso di una trattativa per la cessione di un appartamento in affitto situato in via Giacomo Matteotti, all’angolo con via Jacopo della Quercia, il cui messaggio era stato inserito in un sito internet di annunci immobiliari.

Interessato al locale, il 34enne aveva chiamato il numero di telefono riportato sull’inserzione e dopo aver parlato con una donna decideva di incontrarla per consegnarle una caparra e bloccare l’appartamento. Recatosi all’appuntamento, però, il pizzaiolo si rendeva conto di non essere il solo interessato al locale, dato che vi erano altre dieci persone in fila, prima di lui, ad attendere l’arrivo della donna che si presentava con trenta minuti di ritardo, a bordo di una Fiat Panda, unitamente ad altre tre persone, tutte di sesso femminile. Arrivato il turno del pizzaiolo, questi veniva accompagnato all’interno dell’appartamento in questione e dopo averlo visto decideva di procedere alla compilazione delle carte, sapendo che gli altri dieci contendenti non erano più interessati alla trattativa. I due soggetti si recavano all’interno di un bar per firmare le carte, formalizzare la caparra e “brindare” al nuovo contratto. La donna, che riferiva di essere la responsabile di un’agenzia immobiliare situata nel “cuore” di Bologna, informava il piazzaiolo che l’indomani avrebbe ricevuto il contratto di locazione firmato dal proprietario e le chiavi di casa. Soddisfatto della trattativa, il 34enne si recava al lavoro e parlando con il suo titolare dell’affare andato in porto, scopriva, amaramente, che anche lui aveva fatto la stessa cosa il giorno prima, assieme ad altre decine di bolognesi, tutti determinati ad aggiudicarsi l’appartamento in affitto che evidentemente era stato pubblicizzato con un canone mensile al di sotto della media. E’ stato in quel momento che il 34enne e il suo datore di lavoro si sono resi conto di essere stati truffati. Analizzando le carte firmate dal pizzaiolo e ricostruendo i passaggi del fantomatico contratto di locazione, i Carabinieri della Stazione Bologna Navile sono riusciti a risalire alle quattro donne, tutte con precedenti di polizia, a parte la più giovane delle due bolognesi.

Se ci sono altri cittadini che temono di essere stati truffati nel corso di analoghe trattative avvenute a Bologna, possono rivolgersi ai Carabinieri della Stazione Bologna Navile, situati al civico 25 di Via Leonetto Cipriani, telefono 051/358496.