cena-booreaE’ tutto pronto al salone delle Feste di Correggio per la Grande Cena di Boorea che domani, mercoledi 30, arriva all’edizione numero diciassette. Una gara di solidarietà che ha visto già l’adesione di oltre 600 persone. Le rezdore di Correggio impegnate a realizzare un menù da cinque portate hanno preparato (a mano) oltre 120 chili di gnocchi secondo la ricetta indicata dallo chef Massimo Spigaroli. A quello che probabilmente è il più importante evento benefico dell’anno lavorano circa un centinaio di volontari. E per mettere a tavola diverse centinaia di persone occorre oltre a tutta la forza e la dedizione di una squadriglia di agguerrite rezdore, anche quella dei volontari Auser e della tante cooperative reggiane che partecipano a questo appuntamento giunto alla  diciassettesima edizione.

Alla testa di questo esercito della solidarietà che nelle sedici edizioni precedenti è stato in grado di raccogliere circa 300mila euro (destinati a progetti di solidarietà in Brasile, Cambogia, Madagascar, Palestina, Romania, Bolivia, Argentina, nonché alle comunità emiliane colpite dal terremoto 2012) ci sono quattro chef di fama indiscussa e un maestro pizzaiolo pluridecorato che mettono assieme un menù che celebra il territorio e la cucina di qualità. La quota di partecipazione è di 30 euro che saranno devoluti a due progetti umanitari. Uno a Jandira, vicino a San Paolo del Brasile, per creare una “scuola dei mestieri” per adolescenti a rischio che sorgerà vicino a uno degli asili della ong Caritas San Francisco. E un secondo intervento realizzato con la ong Gvc che mira a garantire acqua pulita a 75 famiglie siriane che si trovano ancora rifugiate nella Valle della Bekaa in Libano.  Infine, sarà riconosciuto un contributo alla ricostruzione dell’asilo parrocchiale di Finale Emilia, non ancora ultimato dopo il terremoto 2012.
Nel menù di quest’anno tra gli antipasti spiccano la pizza con la mozzarella di vacche rosse e la mortadella, a cura di Giovanni Mandara, e la Cipolla col ripieno di uova strapazzate e pancetta piacentina, realizzata da Isa Mazzocchi, chef del ristorante stellato La Palta di Borgonovo Val Tidone (PC) e allieva del grande cuoco francese George Cogny, che tanti meriti ha avuto nel creare sublimi contaminazioni tra cucina italiana e francese. Per la stella Michelin Massimo Spigaroli, patron della antica corte Pallavicina, è un gradito ritorno alla Grande Cena dopo una presenza nel 2008. Spigaroli, anche presidente dell’associazione Chef to Chef (la sigla che riunisce i migliori cuochi e produttori emiliano-romagnoli), proporrà Gnocchi aperti Polesani mentre Gianni D’Amato, già due stelle Michelin al Rigoletto di Reggiolo, si cimenterà nello stinco di maiale con l’hummus di Joe Barza, uno dei più grandi cuochi libanesi. Insieme a Fulvia, Federico e a uno staff di fidati collaboratori, da poco più di tre anni D’Amato è alla guida del Caffè Arti&Mestieri di Reggio Emilia, eletto miglior ristorante della provincia dalla Guida Espresso e dalla Guida del Gambero Rosso 2016.

Giovanna Guidetti, titolare dell’Osteria La Fefa di Finale Emilia, tra gli chef più apprezzati della provincia di Modena, ritorna alla Grande Cena per proporre il dolce di Giovanna che sarà una sorpresa per l’ultimo momento. Il ristorante della Guidetti sorge nel vecchio ghetto ebraico di Finale, esattamente di fronte alla Torre dei Modenesi crollata in seguito alle scosse del terremoto del 2012.

Come sempre gli chef offriranno il proprio contributo creativo alla Grande Cena senza percepire alcun compenso.

La quota di partecipazione è di 30 euro.