sequestro-gdf-bolognaI Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione personale e patrimoniale disposta dal locale Tribunale sequestrando, nel milanese, un ingente patrimonio mobiliare e immobiliare, del valore di oltre 1 milione e duecento mila euro, riconducibile a un imprenditore, già rinviato a giudizio dalla Procura della Repubblica di Bologna per “associazione a delinquere”, per
essere stato promotore ed organizzatore di un sodalizio dedito alla “frode fiscale”.
In particolare, il “proposto”, imputato per vari reati di natura economico-finanziaria, quali emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, occultamento o distruzione di scritture contabili obbligatorie, in qualità di amministratore di fatto e socio occulto di alcune società “cartiere”, ha fornito sistematicamente a una società con sede in Valsamoggia (BO), una S.r.l. operante nel settore del “commercio all’ingrosso di articoli
di cancelleria e per l’ufficio”, fatture per operazioni inesistenti.
Quest’ultima è risultata, infatti, coinvolta, all’esito di complesse indagini di polizia tributaria condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Bologna, in un meccanismo di frodi all’I.V.A. comunitaria (noto come “frode carosello”) finalizzato: sotto l’aspetto fiscale, all’indebito ottenimento di un’IVA a credito da utilizzare in detrazione o di cui chiedere il rimborso (con conseguenti mancati introiti per l’Erario); sotto l’aspetto commerciale, alla possibilità per la società di acquisire e rivendere beni a prezzi inferiori a quelli di mercato, con ripercussioni negative sulla libera concorrenza.
La misura di prevenzione disposta dal Tribunale ed eseguita dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) di Bologna giunge al termine di complessi accertamenti economico-patrimoniali, condotti ai sensi del cd. “Codice Antimafia”, che hanno permesso al Collegio giudicante di disporre, a carico del citato
imprenditore, l’applicazione della misura di prevenzione della “Sorveglianza speciale di P.S.” con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni tre, nonché il  sequestro di una serie di cespiti il cui valore è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dal prevenuto.
Complessivamente sono state sequestrate 2 aziende, 1 appartamento, 2 garage, 1 magazzino, 5 autovetture (tra le quali una Ferrari F430 Coupè), 3 ciclomotori e vari rapporti bancari; patrimonio riconducibile all’ideatore della “truffa carosello” (attraverso i propri familiari) e in gran parte sin ora non sottoposto al vincolo del sequestro all’esito delle pregresse attività di verifica fiscale.
L’operazione del G.I.C.O., denominata “TAX CRIME”, costituisce prosecuzione dei sequestri operati lo scorso mese di ottobre su disposizione della locale Autorità Giudiziaria e rappresenta il secondo intervento del Corpo, alla sede di Bologna, finalizzato all’aggressione, con misure di prevenzione, di patrimoni illecitamente accumulati da
“soggetti cd. fiscalmente pericolosi”, ovvero da coloro i quali, lungi dall’essere occasionali evasori, vivono di traffici delittuosi o traggono il proprio reddito dai proventi dell’attività criminale di sistematica inosservanza di norme penali tributarie.