E’ diventato dipendente del Comune di Bologna 35 anni fa, nel 1981, e otto anni dopo era dirigente. Ha creato, coordinato ed è stato responsabile delle attività di Pianificazione e controllo del Comune, strategiche per l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. Ha lavorato fianco a fianco con sette Sindaci, un Commissario prefettizio, e ha contribuito a portare a termine, tra l’altro, quattro censimenti e 30 bilanci. Con questo palmarès, a fine anno andrà in pensione Gianluigi Bovini, storico e amatissimo dirigente di Palazzo d’Accursio.

Oggi, a poche ore dall’approvazione in Consiglio comunale del “suo” ultimo bilancio, Bovini ha ricevuto dalle mani del sindaco, Virginio Merola, la Turrita d’oro, riconoscimento conferito a persone che “hanno trovato nel contesto della città ispirazione e supporto per la loro attività e si siano distinte per particolare impegno morale e civile”. La cerimonia, a sorpresa, si è tenuta nella Sala di Giunta, gremita di dirigenti, assessori e dipendenti del Comune, che hanno coronato la lunga carriera di Bovini con commozione e applausi. Il suo, ha ricordato il Sindaco, è stato un “competente e fondamentale contributo” all’amministrazione della città, e la Turrita d’oro è un segno di “stima e riconoscenza per la lunga e preziosa attività professionale a servizio di Bologna”.

La Turrita d’oro non è stato l’unico regalo: Bovini ha ricevuto anche, in una elegante scatola blu, la sua vecchia calcolatrice, strumento diventato il simbolo dei suoi 12.942 giorni di lavoro. Il Sindaco, infine, gli ha donato la copia della Costituzione Italiana che conservava nel suo ufficio. “D’ora in poi – ha commentato il dirigente a chiusura della cerimonia – l’ammanco sarà nel mio cuore”.