A Bologna nascerà la prima casa d’accoglienza in Italia per rifugiati gay, lesbiche, trans; persone che fuggono dai loro paesi a causa di persecuzioni legate al loro orientamento sessuale o alla loro identità di genere.

Il progetto “Rise the difference” presentato dal MIT, Coop. Camelot e Centro risorse Lgbti ha vinto l’avviso per la promozione di azioni positive realizzate da associazioni e enti dell’Unar, l’Ufficio Nazionale Anti Discriminazione Razziali.

Il progetto, fortemente sostenuto dal Comune di Bologna, prevede varie azioni: la realizzazione della casa, l’avvio di un percorso di accoglienza diffusa in famiglie o singoli per  accogliere rifugiati Lgbti in abitazione tramite il progetto Vesta attivo nell’ambito del sistema Sprar, la redazione di linee guida incentrate su competenze specifiche in ambito Lgbti dedicate agli operatori che lavorano nell’accoglienza, la creazione di un contact center di riferimento per enti pubblici o privati e operatori del settore che supporti gli interventi dedicati al tema dell’accoglienza di richiedenti e rifugiati Lgbti presenti in Italia.

“Il progetto rafforza il sistema dell’accoglienza bolognese che da sempre si pone l’obiettivo non solo di aumentare i posti ma di realizzare percorsi che abbiano a cuore i bisogni specifici di richiedenti asilo e rifugiati  – dichiarano gli assessori Luca Rizzo Nervo e Susanna Zaccaria – l’altro elemento importante è la conferma di una positiva abitudine di collaborazione tra Comune di Bologna e le associazioni Lgbti per la realizzazione di progetti che rafforzano il sistema dei diritti e delle garanzie per le persone”.