Al termine di un percorso durato circa un anno, si è insediata nei giorni scorsi la Consulta dei Popoli di Castelfranco Emilia. Alla base di una buona coesione sociale, soprattutto tra etnie diverse, debbono necessariamente essere presenti parole quali conoscenza, rispetto, reciprocità, condivisione, partecipazione ed educazione. Questo strumento che riproduce, in piccolo, la realtà esterna di convivenza quotidiana,  si pone come obiettivo di dare voce a tutti per conoscere tutti.

“È un’occasione che ci diamo come comunità per fare coesione sociale attraverso le pratiche realizzative di una reale inclusione – spiega l’Assessore con delega all’Integrazione Gianni Gargano – Questa Consulta si pone l’obbiettivo alto di riuscire a riprodurre quello che i bambini fanno naturalmente nelle scuole in cui non c’è il diverso ma c’è il compagno. Vorremmo che con questo strumento tutti potessero guardare al prossimo con gli occhi dei bambini, per i quali le persone sono buone o cattive e non esistono stranieri o altre etichette, ma esistono compagni con cui giocare confrontando le diverse culture e modus vivendi nel rispetto reciproco. Nella Consulta dei Popoli non si vivrà con la targa; anzi l’unica targa possibile sarà quella di Castelfranco Emilia, di una comunità coesa e pronta alle sfide del futuro”.

Al fine di favorire questo percorso di conoscenza che porterà a con-fondere le persone, sono allo studio della Consulta attività e iniziative utili al raggiungimento di questo obbiettivo. Un percorso aggregativo forte e rassicurante nel quale rimangono fuori tutti i pregiudizi degli adulti che riescono a plagiare anche l’educazione spontanea dei piccoli.

Nella Consulta dei Popoli di Castelfranco Emilia sono rappresentate le comunità Islamiche, dell’India, Tunisia, Nigeria, Uganda.