Quest’anno due milioni e mezzo di studenti hanno avuto un insegnante diverso rispetto al 2015, e in molti casi più di uno. Colpiti soprattutto gli alunni con disabilità, perché il 29,8% dei posti di sostegno sono “in deroga”, cioè non stabili, e i docenti di sostegno non di ruolo cambiano pressoché ogni anno.

Questo è il primo effetto dei cambiamenti di cattedra che, tra trasferimenti dei docenti di ruolo e movimenti dei docenti non di ruolo, ha già interessato un insegnante su tre.

Il tasso di mobilità degli insegnanti delle scuole statali negli anni scorsi coinvolgeva un docente su dieci , quest’anno è triplicato ed ha riguardato oltre 250mila docenti, a danno della continuità didattica.

I dati sono contenuti nell’ultimo rapporto di Tuttoscuola.com che ha fatto discutere in questi giorni docenti ed opinione pubblica.

“I numeri parlano chiaro, le scelte politiche che hanno determinato la riforma della cosiddetta Buona Scuola, dell’ex premier Renzi si sono dimostrate sbagliate, non soltanto nell’impostazione delle assunzioni e della rotazione dei docenti, ma soprattutto perchè non hanno risolto l’annosa questione del lavoro precario. Il governo aveva promesso la soluzione del precariato entro il 2016 e così non è accaduto!”: commenta il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna Tullia Bevilacqua.

Il mondo della scuola eredita anche l’effetto negativo di 120.000 posti di lavoro tagliati in 3 anni, con conseguenti e consistenti processi di mobilità d’ufficio. E l’elevatissimo numero di docenti assunti a contratto a tempo determinato: circa 100mila supplenti annuali, quasi il 13% dei posti, tra i quali 41mila impegnati nel
sostegno ai disabili.

“I docenti precari in Italia sono nell’anno scolastico 2016/17 ben 80.000. Di questi non tutti sono in possesso di più di 36 mesi di servizio che farebbero scattare il piano straordinario di immissioni , tal che se non compensati da adeguate immissioni in ruolo, con la mobilità straordinaria pari quasi a zero sia per i vincitori di concorso che per i docenti delle Graduatorie a Esaurimento , il numero dei precari si prevede che risalirà nuovamente ai livelli di 3 anni fa.”: è il commento di Tullia Bevilacqua, segretario regionale Ugl Emilia-Romagna.

Intanto, le dimensioni del fenomeno della mobilità degli insegnanti delle scuole statali hanno raggiunto limiti insostenibili: 207 mila docenti trasferiti nel 2016/17: il 30% dell’organico di ruolo degli insegnanti statali. Un movimento senza precedenti. Quello che è stato definito il più caotico “carosello” di docenti di sempre : +200% rispetto agli anni precedenti.

“Concludendo, a conti fatti la riforma della scuola ha aggravato il fenomeno del precariato e della copertura adeguata dei posti. Prova ne è il fenomeno del ritardo nelle convocazioni per il conferimento degli incarichi annuali e dei tanti insegnanti e del personale Ata che devono attendere mesi e mesi per essere nominati su posti vacanti , cattedre residue e posti di sostegno che riguardano qualcosa come 40mila cattedre. E come sindacato, inoltre, non possiamo non rilevare il problema dei ritardi nei pagamenti per i docenti a contratto temporaneo , costretti a sopportare il mancato pagamento dello stipendio di mese in mese. Migliaia di insegnanti che hanno lavorato con onestà, hanno pagato le tasse e le bollette e non si sono visti corrispondere il becco di un quattrino. Un esercito di precari della scuola che ogni anno sperano di portare a casa un posto fino al 30 giugno, per poi ripartire da capo finita l’estate”: conclude il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna Tullia Bevilacqua.