Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte renderanno operativi entro l’estate i Piani aria per contrastare l’inquinamento. Sulla base del confronto tra le misure adottate da ogni Regione, il ministero promuoverà un’azione di coordinamento per armonizzarle ed aumentarne l’efficacia su vasta scala. Nel frattempo, viene anticipata l’applicazione delle norme sull’efficienza energetica delle caldaie – il cosiddetto “decreto caldaiette” – che prevede una classificazione degli impianti in base alle emissioni prodotte. Per l’acquisto di quelli meno inquinanti sono in arrivo contributi, che copriranno fino al 65% della spesa; a disposizione per l’intero territorio nazionale ci sono 900 milioni di euro: 700 destinati ai privati e 200 agli edifici pubblici. 

Sono questi i principali punti d’intesa raggiunti oggi a Bologna nell’incontro tra il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e gli assessori regionali alle Politiche ambientali delle quattro regioni del Bacino padano: Paola Gazzolo (Emilia-Romagna), Claudia Maria Terzi (Lombardia); Alberto Valmaggia (Piemonte) e Gianpaolo Bottacin (Veneto). Prossima tappa Milano, perché le riunioni proseguiranno nelle sedi di tutte le regioni coinvolte.

“Il confronto tra il ministero e le Regioni della Pianura padana è un fiore all’occhiello in tema di condivisione delle politiche sulla qualità dell’aria, perché per la prima volta ci siamo messi insieme per concordare un’azione corale strategica – ha sottolineato il ministro Galletti-. E i risultati già ci sono: i dati migliorano e le polveri sottili sono in calo, ma il nostro lavoro prosegue e si rafforza. Il 30 dicembre 2015 abbiamo siglato un Protocollo con impegni precisi, che sono stati mantenuti: solo per il 2016 il ministero dell’Ambiente ha investito sulla mobilità sostenibile 100 milioni di euro e lo sforzo continua anche nel 2017. Oggi abbiamo deciso di anticipare i contenuti del decreto sulla certificazione energetica delle caldaie: saranno incentivati gli acquisti di quelle meno inquinanti, grazie al fondo di 900 milioni messo a disposizione del Governo. La guardia sullo smog rimane alta, l’obiettivo è ridurre sempre più le misure di emergenza, fino a farle scomparire”.

Gli interventi finanziari hanno riguardato, in particolare, l’attuazione degli accordi di programma sottoscritti con i Comuni, con uno stanziamento di 6 milioni; 35 milioni sono stati destinati a favorire la mobilità sostenibile nel percorso casa-scuola e casa-lavoro; oltre 11 sono stati riservati ai Comuni coinvolti nell’emergenza smog nel 2015; 50 milioni, infine, sono andati al trasporto elettrico.

A dare il via alla riunione, che si è aperta con la consegna da parte di Legambiente di un vademecum antismog, è stato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Lo smog non ha confini, per questo è necessario continuare a lavorare insieme e trovare soluzioni condivise anche rispetto alla legislazione regionale – ha detto il presidente-. Le risorse da sole non bastano, serve uno scatto di coraggio. Dobbiamo assumere decisioni comuni sia sul fronte riscaldamento, sia rispetto ai mezzi più inquinanti. Nel nostro Piano aria regionale stiamo andando in questa direzione e l’anticipazione delle misure nazionali rappresenta un ulteriore passo in avanti”.

Dall’assessore Paola Gazzolo è giunta la proposta di estendere a tutte le regioni padane l’ecobonus per la rottamazione dei veicoli diesel commerciali. “Sappiamo che una delle principali cause della produzione di polveri sottili, oltre ai sistemi di riscaldamento a legna, sono proprio i mezzi leggeri alimentati a diesel. Nel nostro Piano aria abbiamo previsto 2 milioni di contributi per il 2017 per incentivarne la sostituzione, sarebbe una misura importante da estendere alle altre regioni, che potrebbe contare anche sul co-finanziamento statale”.