Presentata stamattina in conferenza stampa, alla presenza della Direttrice delle Gallerie Estensi Martina Bagnoli e del curatore Marco Mozzo, la mostra-dossier Xilografie modenesi. Cinque secoli di stampa nelle matrici lignee della Galleria Estense, che si apre venerdì 3 febbraio 2017 in una sala adibita della Galleria Estense di Modena.

La mostra, dedicata all’eccezionale collezione di matrici lignee provenienti dalle botteghe dei tipografi Soliani e Mucchi, attivi a Modena tra Seicento e Novecento. è cura di Marco Mozzo, Maria Ludovica Piazzi e Chiara Travisonni.

L’esposizione, organizzata e promossa dalle Gallerie Estensi con il prezioso contributo del Rotary Club di Modena e di Ciaccio Arte, non è solo la presentazione di una selezione accurata dell’eccezionale fondo di oltre 6.000 matrici della Galleria Estense di Modena ma è anche l’esito finale di un lungo lavoro di recupero e digitalizzazione iniziato nel 2013 con i finanziamenti provenienti dai fondi ministeriali del 5×1000 nell’ambito di un progetto di valorizzazione promosso dalla Fondazione Memofonte di Firenze e dalla ex Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia.

La ricchissima collezione di oltre 6000 matrici in legno e metallo, una delle più importanti nel panorama internazionale, è composta da due nuclei principali giunti in Galleria Estense in momenti storici differenti. Il primo nucleo appartiene alla produzione dell’Antica Stamperia Soliani, attiva a Modena tra Seicento e Ottocento, confluita nelle raccolte estensi nel 1887 grazie alla lungimiranza dello storico dell’arte Adolfo Venturi, che ne patrocinò l’acquisto per conto dello Stato italiano. Il secondo, di oltre 3000 esemplari, acquistato dallo Stato nel 1993, proviene dalla tipografia Mucchi che subentrò a quella dei Soliani e ne proseguì l’attività fino ai primi decenni del Novecento. La collezione vanta un repertorio considerevole di matrici lignee pregiate di provenienza non solo locale, ma anche bolognese, veneziana e tedesca.

Strutturata in 4 SEZIONI TEMATICHE, la mostra – che espone, tra gli altri, capolavoro come Il giardino dei pensieri di Francesco Marcolini e I cavalli di Hans Baldung Grien -, si propone di illustrare in modo avvincente un patrimonio della Galleria Estense ancora poco conosciuto, affrontando alcune tematiche specifiche di natura tecnica sulla produzione editoriale, sull’utilizzo e la circolazione delle immagini sacre e profane, sul riuso e il riadattamento, permettendo al visitatore di ripercorrere cinque secoli di storia della stampa. Grazie al recente restauro curato dall’Archivio di Stato di Modena, sarà possibile ammirare anche uno degli esemplari dei Cataloghi Soliani.

Infine, grazie all’ausilio di postazioni multimediali, la mostra racconterà ai visitatori i risultati raggiunti nell’ambito del progetto curato da Maria Goldoni, Donata Levi e Marco Mozzo, che ha previsto l’ordinamento, il restauro, la digitalizzazione del ricchissimo patrimonio d’ora in poi accessibile on line attraverso un sito apposito e la banca dati delle Gallerie Estensi, oltre alla pubblicazione sulla rivista Studi di Memofonte di due volumi. Il primo raccoglie i contributi di un call for papers dedicato al collezionismo e alle modalità espositive delle raccolte di matrici lignee italiane e tedesche. Il secondo, incentrato sul progetto, ne ripercorre le tappe principali (dal riordino al restauro) e presenta alcuni studi inediti sulla raccolta modenese e sulla sua fortuna critica e museografica.

La mostra è visitabile sino al 30 aprile 2017.

Le Gallerie Estensi ringraziano per la collaborazione l’Archivio di Stato di Modena, l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l’Arcidiocesi di Modena e Nonatola.