Venerdì 3 febbraio, la Fondazione Villa Emma assieme al Comune di Nonantola, al Comitato Permanente per la Memoria e al Comitato “Anni in Fuga” incontrano a Nonantola Bruno Segre, uomo dalla vita lunga e intensa, testimone diretto della persecuzione antiebraica in Italia, attivo nella ricerca e nel dialogo interreligioso, sostenitore per molti anni del villaggio arabo-israeliano Neve Shalom – Wahat al salam e autore, tra gli altri, del recente libro “Che razza di ebreo sono io” (Casagrande, 2016 a cura di Alberto Saibene), in cui ripercorre le tappe della sua biografia umana e intellettuale.

A partire dalle ore 18.30, presso la sede dell’associazione culturale La Clessidra (piazza Tien an men 1), Segre dialogherà con il comitato “Anni in fuga” per discutere di migrazioni e politiche di accoglienza nel nostro paese. Alle ore 21, l’autore parlerà con la comunità del suo libro-intervista    Che razza di ebreo sono io, una conversazione con Alberto Saibene in cui la storia personale dell’autore diventa il paradigma di un popolo irrequieto, che non ha mai smesso di interrogarsi su se stesso.

Bruno Segre, nato a Lucerna nel 1930 ha studiato vari aspetti e momenti della cultura e della storia degli ebrei: per oltre dieci anni ha fatto parte del Consiglio del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano. Dal 1991 al 2007 ha presieduto l’Associazione “Amici di Nevé Shalom/ Wahat al-Salam”.Dal 2001 al 2011 ha diretto il periodico di vita e cultura ebraica Keshet .

Alberto Saibene (Varese, 1965), storico della cultura italiana del xx secolo, consulente editoriale, autore di film e documentari, è il curatore degli scritti di Adriano Olivetti per le Edizioni di Comunità. Per Casagrande è tra gli autori del volume collettivo  Negli immediati dintorni   (2015).