«Come possiamo assicurare le manutenzioni di scuole e strade, competenze  che la legge ci assegna, se nel 2017 dovremo versare allo stato quasi 50 milioni di euro su un totale di quasi 55 di entrate tributarie?». Lo scrive Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, in una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni per «segnalare la grave situazione attuale dell’ente che amministro».

Come ricorda Muzzarelli, a causa dei tagli previsti dalle Leggi di Stabilità, delle regole rigide che bloccano il turn over del personale, a cui si aggiunge l’impossibilità di approvare il bilancio 2017, la Provincia non è nelle condizioni di garantire gli interventi che la legge tuttora assegna.

E tra questi spiccano «le manutenzioni per assicurare l’incolumità dei nostri studenti quando entrano in un edificio scolastico, oppure per garantire la percorribilità, con tutti i requisiti di sicurezza, lungo la nostra rete di oltre mille chilometri di strade provinciali, tenendo anche conto che la nuova legge sull’omicidio stradale – ricorda Muzzarelli – ci vede, come sindaci e presidenti di Provincia, quali potenziali responsabili in sede penale, in caso di incidente, per eventuali carenze nelle manutenzioni».

Con la riforma Delrio, sottolinea Muzzarelli, «abbiamo assunto con senso di responsabilità la guida di un ente in fase di transizione, convinti della necessità di mettere a disposizione la nostra esperienza e consapevoli delle difficoltà di questo passaggio istituzionale, in un quadro più generale di crisi nel nostro Paese; ma in questa situazione sentiamo calpestate la nostra dignità di amministratori e la storia dell’ente Provincia che, ricordo, dopo l’esito del referendum permane nella nostra Costituzione».

Tuttavia «nessuno vuole tornare alle vecchie Province dopo una riforma che ha rivisto governance, competenze e dotazione di personale nell’ambito di una giusta ottica di risparmio e razionalizzazione».

Per Muzzarelli occorre ritornare a investire sui territori, condizione indispensabile per avviare quella ripresa economica di cui il Paese ha assoluto bisogno e far funzionare le Province evitando innanzitutto il baratro del commissariamento, con gravi conseguenze sui servizi e sul personale, rivedere il blocco totale delle assunzioni, dare la possibilità di investire l’avanzo di amministrazione che ora anche enti virtuosi come il nostro non possono utilizzare, penalizzando paradossalmente le gestioni più efficienti.

Insomma, conclude Muzzarelli, non c’è più tempo per ulteriori rinvii; serve «un provvedimento urgente che salvaguardi i servizi essenziali, una revisione dei tagli per consentire una nuova capacità di investire sui territori, al servizio delle comunità, mettendoci nella condizione di approvare in tempi utili il bilancio, al fine di pianificare la nostra azione con un minimo di strategia di medio periodo».