In relazione a quanto pubblicato negli ultimi giorni dalla Stampa locale circa la possibile destinazione di un numero di profughi richiedenti asilo nei territori dell’Unione dei Comuni dell’Area Nord, la Prefettura di Modena precisa quanto segue:

sin dall’inizio della operazione di accoglienza ed ospitalità nella provincia di Modena dei richiedenti asilo, la Prefettura ha attivato un immediato regime di relazione e interlocuzione con le realtà municipali, promuovendo un canale di comunicazione e di condivisione nella gestione del fenomeno e privilegiando, il più possibile, d’intesa con i Sindaci, la modalità della “Accoglienza diffusa” in strutture a limitata capacità per evitare grandi concentrazione di profughi.

Da tale distribuzione sul territorio sono stati sino ad oggi esclusi quei Comuni colpiti da calamità naturali, il terremoto del maggio 2012 e l’alluvione del gennaio 2014, anche se diverse Amministrazioni interessate da tali eventi hanno, per propria determinazione, manifestato disponibilità all’accoglienza ospitando numerosi stranieri.

Dal 2017 le determinazioni ministeriali, anche nella cornice delle intese generali raggiunte con l’ANCI e con la “Conferenza Stato Regioni”, tengono conto di un quadro di esigenze nazionali che non prevede più l’esclusione delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite da calamità nella determinazione del coefficiente di riparto.

Nella mattinata di lunedì 6 febbraio, il Prefetto di Modena Maria Patrizia Paba, ha invitato i Sindaci dell’Unione dei Comuni dell’Area Nord, in un quadro di leale collaborazione istituzionale e di una corretta e trasparente informazione, ad un momento di confronto sul tema.

Nel corso della riunione è stata richiamata l’attenzione dei Sindaci intervenuti sull’esigenza di dare risposta ad un fenomeno di carattere nazionale che sta impegnando il Paese in uno sforzo comune al quale tutta la Comunità è chiamata a collaborare ed è stata pertanto prospettata l’ipotesi che, a fronte di nuovi arrivi di profughi nella provincia di Modena, si possa dare graduale e concorde avvio ad una dislocazione anche presso i centri dell’Area Nord.

Ai predetti Amministratori sono state illustrate le possibili modalità di accoglienza sotto il profilo della gestione, auspicando un orientamento basato sul “protagonismo” delle Comunità attraverso forme di gestione diretta, sottolineando la valenza di progetti che, mediante attività di volontariato in lavori di pubblica utilità da parte dei profughi, possano rappresentare una forma di “restituzione” alle Collettività dell’ospitalità ricevuta.

Ai Sindaci è stato comunque precisato che l’eventuale arrivo degli stranieri verrebbe assecondato, come sinora avvenuto per il resto del territorio, da un costante regime di interlocuzione e di intesa con la Prefettura per concordare e condividere i tempi e le modalità dell’accoglienza. È stata, altresì, data assicurazione di dare corso ai trasferimenti con gradualità, nonostante le necessità dettate dagli arrivi nonché di effettuare le ripartizioni non necessariamente riferite ad una prospettiva comunale ma all’Unione nel suo insieme.

Sul tema è prevista un’ulteriore riunione in Prefettura la prossima settimana.