Nel corso della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico, è stata annunciata la grande novità: mons. Vittorino Tazzioli, da settembre 1968 alla guida del Tribunale, sarà sostituito, da oggi, da mons. Sergio Casini, nuovo Vicario Giudiziale. Don Vittorino in qualità di Emerito  porterà a conclusione le cause a lui  affidate e – ci si augura – non  farà mancare al Tribunale la sua competenza.

Nella sua relazione, mons. Tazzioli, commentando i dati  forniti  come ogni anno nella circostanza, ha ringraziato prima di tutto i presenti, tra cui i vescovi mons. Solmi, mons. Cavina e mons. Camisasca, la dott. Paba, prefetto, e il dott. Zanichelli, presidente del Tribunale civile, le Cancelliere dello stesso  tribunale,  colonne del lavoro, gli avvocati e i notai, che non hanno mai rifiutato il gratuito patrocinio, mostrando generosità, nei casi in cui  è stato loro chiesto.

I dati commentati da don Vittorino paragonano il 2016 al 2014, anno in cui si verificò la sospensione dovuta al Motu proprio  di Papa Francesco.

“Vediamo arrestato il trend  negativo – afferma il sacerdote – degli anni  2010 e 2011, come  mostrano anche i primi due mesi dell’anno. Questo non ha un grande riflesso sui capi di nullità: le ragioni rimangono analoghe a quelle degli anni scorsi, principalmente l’esclusione della prole, dell’indissolubilità del matrimonio, il difetto di discrezione nel giudizio e l’incapacità  di assunzione degli oneri del matrimonio”. Si tratta persone incapaci di capire che cosa è il matrimonio cristiano, oppure, anche se lo capiscono, di viverlo appieno.

“Rileviamo ancora la grande litigiosità delle parti, le cause sono sempre lunghe e faticose, dallo svolgimento complesso”. E anche per i giovani cresciuti in parrocchia il cambiamento di mentalità sul matrimonio è  evidente. “Quale avvenire per il nostro Tribunale? La crisi del matrimonio  è evidente, il numero delle celebrazioni, sa religiose che civili, sta calando, quindi  forse in futuro diminuiranno anche le cause. La fragilità delle persone, degli impegni e dei sentimenti, si riflette anche sul matrimonio”.

Do Vittorino ha poi raccontato i suoi 48 anni e 6 mesi da vicario giudiziale, la sua passione per l’insegnamento – considera allievi in qualche modo anche tutti gli avvocati – e ricorda: “Ho scoperto la misericordia dalle persone ferite, da colore che hanno un matrimonio fallito alle spalle. E’ una ferita grave, portata da persone che meritano rispetto, attenzione, delicatezza. Amministrando la giustizia, dobbiamo essere sensibili a questa presenza sofferente, non negando la verità, ma ricercandola a fondo con misericordia”.

Ha poi preso la parola il vescovo Erio Castellucci, che, nel  ringraziare ancora una volta mons. Tazzioli per il suo prezioso  servizio, lo ha definito ” un ‘mitis iudex’, sensibile a tutte le situazioni umane implicate nelle vicende che tocca”. Ha poi nominato mons. Casini  come successore, dichiarando aperto l’anno giudiziario.

Concludendo la giornata, anche  mons. Casini ha ringraziato don Vittorino “per lo stile di benevolenza e vera paternità con cui abbiamo collaborato.

Alcuni dati:

Il Tribunale ha sede a Modena e tratta unicamente le cause di nullità del matrimonio nel primo grado di giudizio, per il territorio delle diocesi di Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, Parma, Fidenza e Piacenza-Bobbio. L’appello, nei casi in cui risulta necessario, si svolge invece a Bologna, presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Flaminio.

L’Albo degli avvocati presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Emiliano comprende 32 professionisti; molti di loro sono anche avvocati  rotali, possono quindi patrocinare in tutti i tribunali della Chiesa. Per un accordo tra i due vescovi, sottoscritto dai presidenti, gli avvocati del tribunale di Modena possono patrocinare  presso  quello di Bologna e viceversa. Il costo della causa, per l’attore della causa presso il Tribunale, è di € 525, la metà per la parte convenuta: il costo è stabilito dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Gli  onorari degli avvocati sono stati stabiliti da un decreto della CEI del 2011. Per il processo di primo grado e per il processo d’appello si va da un minimo di € 1.575 ad un massimo di € 2992.