“Passeremo dall’attuale Disciplinare a un vero e proprio Regolamento sugli scavi: il documento è attualmente in corso di studio e vogliamo adottarlo entro fine anno. Introdurrà modifiche sul sistema delle garanzie da rilasciare per ottenere una concessione allo scavo, sul regime sanzionatorio non già disciplinato dal Codice della Strada e sul rapporto tra il permesso di scavo e gli altri permessi necessari per eseguire l’intervento, come l’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico e l’ordinanza della Polizia municipale”.

Lo ha detto l’assessore a Mobilità e Lavori pubblici del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 16 febbraio rispondendo all’interrogazione del consigliere del Pd Fabio Poggi, firmata anche da Carmelo De Lillo, sul ripristino degli scavi stradali.

Il consigliere ha riportato segnalazioni di cittadini rispetto a cantieri di scavo in strade dove era appena stato rifatto il manto stradale e ha evidenziato come “in molti tratti stradali della città la manutenzione del manto stradale, così come di marciapiedi e ciclabili, sia compromessa proprio dalle modalità di ripristino successivo a interventi di scavo”. Con l’interrogazione ha quindi chiesto “quali azioni siano in essere per il controllo del corretto ripristino del manto stradale in ottemperanza a quanto previsto dal Disciplinare”; in quanti casi l’Amministrazione sia ricorsa a solleciti per l’intervento riparatorio della ditta responsabile o alla sanzione della stessa; quali azioni siano in essere per evitare il verificarsi di scavi su manti stradali da poco rinnovati; e “quali modifiche al Disciplinare siano allo studio, così come previsto nell’ultima delibera di proroga, e con che tempi” per rendere più efficienti le operazioni di ripristino e la qualità e durata dello stesso.

“Le azioni per il controllo del ripristino dello scavo e del manto stradale – ha spiegato l’assessore – sono quelle esercitate quotidianamente dai tecnici dei quattro quartieri nell’ambito delle attività di monitoraggio programmate. Quando vengono riscontrate situazioni da sistemare viene allertato l’ufficio scavi che provvede a contattare l’esecutore dell’intervento sollecitandogli il corretto ripristino dello stato dei luoghi. Se la situazione desta preoccupazione per la sicurezza, l’intervento viene eseguito immediatamente dai responsabili dell’evento sollecitati o, in alternativa, dai tecnici della manutenzione urbana”.

L’assessore ha spiegato che l’Ufficio scavi fa anche controlli completi nell’ambito delle attività previste dal piano anticorruzione su un certo numero di scavi effettuati da soggetti esterni verificando la regolarità amministrativa della pratica e dell’intero iter procedurale, e facendo sopralluoghi tecnici sul posto per accertare la regolare esecuzione dei lavori. L’Amministrazione ha inoltre la facoltà di richiedere prove per verificare la buona qualità della strato di misto cementato realizzato, “ma finora il Comune ha limitato l’uso di tale strumento ai casi di incertezze sulle cause dei cedimenti di un’area di scavo ripristinata. Le segnalazioni riguardanti gli scavi – ha spiegato – sono relative per lo più a una finitura dello strato superficiale non correttamente eseguita, a una non tempistiva esecuzione o a un non regolare ripristino della segnaletica orizzontale. È marginale invece la parte relativa ai cedimenti, per i quali l’intervento è pressoché immediato”.

Giacobazzi ha precisato che “quando il Comune viene a conoscenza di situazioni da sistemare chiede sempre l’intervento riparatorio all’azienda responsabile e, quasi nella totalità dei casi, segue un’azione immediata del soggetto responsabile, quindi il ricorso al Disciplinare scavi è raro. A fronte di circa 1000-1200 lavori annui per riparazioni su fughe e guasti – ha riportato – le segnalazioni pervenute dai cittadini, cui sono sempre seguite sollecitazioni di ripristino, sono state 45, quindi un numero esiguo, e altre 180 comunicazioni sono partite su iniziativa dell’Ente”. L’assessore ha poi precisato che gli interventi che richiedono scavi sono quasi sempre resi necessari a causa di fughe e guasti: “Situazioni per le quali non è semplice pianificare azioni per evitare lo scavo, anche in situazione di manto stradale da poco rinnovato. Il Disciplinare – ha aggiunto – comunque presenta alcune disposizioni che vanno nella direzione di ridurre il numero di interventi di scavi su strade di recente asfaltatura, stimolandone l’intervento prima del rifacimento programmato o assoggettando lo scavo a maggior onere nel caso il manto stradale sia stato recentemente ripreso”.

Nella replica, il consigliere Poggi ha colto l’occasione per ringraziare il lavoro svolto dai geometri di quartiere: “Un lavoro preziosissimo – ha continuato – per tenere sotto controllo le strade della città, ancor più in un periodo di scarse risorse. È importante dare ai cittadini queste informazioni per far capire come lavora l’Amministrazione e che dietro determinate azioni c’è un ragionamento”.