È attraverso quanto raccolto con la campagna finalizzata a raccogliere fondi nell’ambito del 5X1000 – anno 2012 e realizzato attraverso il piano di lavoro co-finanziato dalla Sede Centrale LILT – con il bando di ricerca 2014 –  che è stato realizzato un ambizioso progetto di ricerca scientifica, che si conclude oggi con la presentazione e la valutazione dei risultati ottenuti. Da oggi, fino a venerdì 10 marzo, professionisti, operatori ed Enti partecipano all’evento al fine di valorizzare le relazioni fra la LILT e il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso il coinvolgimento attivo delle 11 Sezioni LILT Provinciali, partners del progetto: Agrigento, Ascoli Piceno, Biella, Bologna, Campobasso, Ferrara, Isernia, Roma, Oristano, Piacenza e Treviso.

La Sezione LILT di Reggio Emilia, capofila del progetto “Ricerca scientifica e miglioramento dell’efficacia degli interventi di Prevenzione Primaria: il modello metodologico di Luoghi di Prevenzione”, durante questi tre giorni, si rivolge agli esperti che possono favorire la diffusione di interventi preventivi validati e che possono adottare strategie innovative di Promozione della Salute. Tra questi medici ed esperti di settore provenienti da tutta Italia e da oltre oceano, rileva citare il prof. Carlo Di Clemente, del Department of Psychology, University of Maryland, Baltimora, USA.
La prevenzione oncologica è caratterizzata da comportamenti, sia alimentari sia di stili di vita, influenzati dal rapporto tra persone e ambiente, che possono costituire un fattore protettivo oppure un fattore di rischio. L’obiettivo delle ricerca effettuata dalla LILT Nazionale, con il coordinamento della Sezione LILT di Reggio Emilia, è stato finalizzato a mettere a fuoco gli elementi che possono essere utili in un percorso preventivo e in un percorso di cura rispetto alle esposizioni ai fattori di rischio.
L’obiettivo è quello di rendere meglio identificabile la Rete di eccellenza nazionale LILT come riferimento specialistico sia da parte del Servizio Sanitario Nazionale che del Sistema formativo Universitario. Il target di riferimento prioritario sono i giovani, destinatari di programmi differenziati, riguardanti comportamenti a rischio – quali fumo di sigaretta, consumo problematico di alcol, alimentazione scorretta e sedentarietà – che sono diventati anche oggetto di una delle azioni attuative del Protocollo d’Intesa LILT-MIUR, recentemente perfezionato.

Il Seminario ospita anche le formazioni FAD (per professionisti della Promozione della Salute con ruolo di formatori e coordinatori e aperto a tutti gli operatori dei servizi che intendano acquisire competenze sull’approccio motivazionale). Durante le giornate saranno presenti, oltre al Presidente Nazionale, prof. Francesco Schittulli ed al Direttore Generale della LILT, dr. Roberto Noto, anche i collaboratori della LILT di Reggio Emilia per le diverse Aree di intervento, come di seguito indicato:
Carlo Di Clemente per l’approccio motivazionale al cambiamento;
Cristian Chiamulera per la ricerca di neuropsicobiologia;
Fabrizio Faggiano per un approfondimento sulla relazione fra promozione della salute e valutazione di efficacia degli interventi;
Giuseppe Gorini per la presentazione dei risultati ottenuti e il servizio in atto di counselling a distanza per chi è interessato a modificare uno stile di vita a rischio;
Augusto Shantena Sabbadini sull’approfondimento del significato degli I Ching nei processi di cambiamento.