Maxisequestro di droga in un appartamento di zona Morane, a Modena. In carcere un’insospettabile donna straniera di nazionalità nigeriana, immigrata in Italia da parecchi anni, regolare sul territorio e senza precedenti.

A mettere a segno l’operazione è stata la Polizia municipale di Modena che da tempo ha alzato la guardia sul fenomeno dello spaccio di stupefacenti nella zona di parco XXII Aprile. Proprio grazie all’intensa attività d’osservazione, alimentata anche dalle segnalazioni di cittadini, dal presidio costante del territorio e dalle informazioni raccolte sulla strada, gli agenti del Nucleo Problematiche del Territorio sono riusciti a risalire a quella che si è rivelata essere una grossa fornitrice di stupefacenti.

È stato, in particolare, l’andirivieni di piccoli spacciatori attivi nella zona di parco XXII Aprile, della Stazione ferroviaria e del Tempio a condurre gli agenti fino alla palazzina di zona Morane dove la donna vive con il figlio, ora in custodia ai Servizi sociali. All’interno dell’appartamento erano nascosti addirittura un chilo e duecento grammi di sostanza stupefacente suddivisa in ovuli. La Municipale ha inoltre sequestrato quasi 1.400 euro in contanti e cinque telefoni cellulari.

Gli investigatori ipotizzano che la droga, per la maggior parte cocaina allo stato puro ma anche un ingente quantitativo di eroina del tipo brown sugar, provenga dalla Nigeria e sia stata portata a Modena dalla donna tornata da pochi giorni da un viaggio nel paese di origine. La signora sarebbe quindi uno dei numerosi corrieri della droga che utilizzano il proprio corpo per trasportare oltre i confini nazionali anche grandi quantitativi di sostanza custodita in piccoli ovuli.

Lo stupefacente, per lo più proveniente dal Sud America, percorre le rotte internazionali del traffico di droga per giungere fino ai porti della costa occidentale dell’Africa, spesso in Nigeria, e da qui riparte alla volta dell’Europa nascosta nella pancia dei corrieri che per trasportarla la ingoiano avvolta in piccoli ovuli della dimensione di un pollice.

Gli ovuli non vengono ovviamente rilevati dai controlli del metal detector né tantomeno dal fiuto dei cani antidroga, ecco perché è importante che i corrieri siano persone insospettabili, senza precedenti che quindi difficilmente saranno sottoposti a controlli approfonditi.

Una volta giunti a destinazione, gli ovuli vengono espulsi e destinati al mercato dei grossisti che provvedono a loro volta a tagliare la sostanza e a venderla ai piccoli spacciatori, in altri casi la sostanza può essere ceduta direttamente agli spacciatori.

Addirittura 103 gli ovuli sequestrati dalla Polizia municipale lunedì 6 marzo quando gli agenti si sono presentati prima delle 7 del mattino a casa della signora nigeriana. Si tratta di oltre 900 grammi di cocaina, quasi 250 grammi di eroina e circa 100 grammi di un’altra sostanza sequestrata non ben identificata che dovrà essere analizzata dalla medicina legale su disposizione della Procura.

Gli agenti dell’Npt hanno trovato gli ovuli nella lavatrice, all’interno di alcuni calzini confusi tra la biancheria sporca.

Per la 41enne è immediatamente scattato l’arresto; il magistrato di turno ha disposto la traduzione alla Casa circondariale di S. Anna e l’arresto è stato convalidato giovedì 9 marzo. La donna dovrà rispondere di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, mentre le indagini proseguono sotto la direzione della Procura.

(immagine di repertorio)