Nonostante l’Inpdap sia stata soppressa oltre 4 anni fa, ancora oggi si fa un gran parlare di questa tipologia di finanziamenti. Il motivo è semplice. Il termine “prestito inpdap” è diventato, ormai, di uso comune per indicare tutti quei finanziamenti erogati, da finanziarie e banche, ai lavoratori del pubblico impiego. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire qualcosa in più su questa tipologia di credito.
Cosa sono i prestiti Inpdap

L’Inpdap dal 2012 è stata inserita all’interno dell’Inps come Gestione Dipendenti pubblici e si occupa della previdenza riguardante dipendenti e pensionati del settore pubblico, offrendo loro dei prestiti a tasso agevolato. Esistono due tipologie di finanziamento: i prestiti erogati dall’ente e quelli concessi da istituti di credito convenzionati con l’Inps ex Inpdap. Per il primo tipo si attinge a un apposito Fondo Credito costituito con il denaro ricevuto dai versamenti dei contributi degli iscritti al sistema previdenziale pubblico. I tassi praticati sono vantaggiosi, ma dipendono dalla quantità di fondi a disposizione. I beneficiari di questo tipo di prestiti sono dipendenti e pensionati dello Stato e di altre amministrazioni che fanno riferimento al Fondo Credito. Inoltre possono usufruire di tali prestiti coloro che sono iscritti alle Poste Italiane e alla Gestione Assistenza Magistrale.

Come si richiedono i prestiti Inpdap
La presentazione dell’istanza da parte degli interessati avviene attraverso la compilazione di moduli rintracciabili sul sito dell’Inps Gestione Dipendenti Pubblici. Si può usufruire di prestiti di piccola entità o di finanziamenti pluriennali diretti o garantiti. Sul sito sono presenti i modelli per le varie fasi contrattuali, inclusa l’estinzione anticipata del debito per i prestiti contratti. Le domande possono essere presentate in via telematica seguendo le istruzioni riportate sul sito dell’Inps oppure seguendo questa guida ai prestiti inpdap del sito prestitisbp.

I piccoli prestiti Inpdap
Tra le diverse formule proposte dall’ente previdenziale ci sono i finanziamenti di piccola entità, perfetti per affrontare spese impreviste. Il Piccolo Prestito Gestione Pubblica ex Inpdap dipende dalle disponibilità del fondo che l’ente ha approntato per l’anno in cui si avanza la richiesta. Il piano di ammortamento varia a seconda del capitale erogato e dall’ammontare della pensione o dello stipendio dell’iscritto, ma varia tra uno e quattro anni. La busta paga o il cedolino della pensione sono importanti perché la modalità è quella della cessione del quinto, quindi la rata per rimborsare il debito non può superare il 20% del netto del salario o della pensione. Generalmente la durata di un anno prevede che l’importo erogato corrisponda a una mensilità netta dello stipendio o della pensione. Nel caso non si abbiano altri prestiti in corso è possibile raddoppiare la somma ottenuta, sempre tenendo presente l’esistenza dei fattori relativi alla disponibilità e al quinto della retribuzione o della pensione, con un rimborso in 12 rate. Il metodo della cessione del quinto vale anche per i piani di rimborso più lunghi, ovvero di 24, 36 o 48 rate. Il tasso di interesse è particolarmente vantaggioso, il Tan equivale al 4,25%, mentre le spese amministrative sono pari allo 0,50%. Per comporre il Taeg, ovvero il tasse comprensivo di tutte le spese bisogna conoscere il valore del premio fondo rischi, da calcolare sul momento in base al singolo finanziamento. Il rinnovo del prestito, con l’estinzione del vecchio debito e l’accenzione di un nuovo prestito può avvenire quando si è già rimborsato il 50% dell’importo ottenuto. L’erogazione del finanziamento avviene entro i 60 giorni dalla richiesta, mediamente in un paio di settimane si ottiene la cifra.

Prestiti Inpdap per gli insegnanti
Gli insegnanti statali iscritti all’Enam, Ente Nazionale di Assistenza Magistrale confluito prima nell’Inpdap e poi nell’Inps, possono beneficiare dei prestiti Inpdap attraverso i piccoli finanziamenti, secondo le modalità descritte. Variano i tassi, il Tan è all’1,50% con spese amministrative pari all’1%. I richiedenti devono rientrare in una delle seguenti categorie:
– insegnanti delle scuole d’infanzia e primaria con un contratto a tempo indeterminato;
– dirigenti scolastici (ex direttori didattici);
– direttori dei servigi generali e amministrativi;
– insegnanti di religione Cattolica.
Il numero massimo di rate per il rimborso è di 24 e si tratta di un prestito finalizzato, quindi viene concesso esclusivamente per affrontare specifiche e giustificate spese inerenti nascita del figlio, matrimonio, acquisto della casa o ristrutturazione, cure mediche, acquisto auto e altre necessità similari.

Prestiti Inpdap pluriennali diretti
Sono finanziamenti finalizzati, quindi concessi esclusivamente per determinate spese da giustificare e possono essere rimborsati in 5 o 10 anni. La modalità applicata è la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, con un tasso annuo fisso, pari al 3,50% e con spese amministrative nell’ordine dello 0,50% a cui aggiungere l’aliquota del fondo rischi basata su fattori specifici di ogni pratica di finanziamento. La durata quinquennale o decennale viene decisa a seconda del tipo di spese che il richiedente deve affrontare.

Prestiti Inpdap pluriennali garantiti

Sono finanziamenti quinquennali e decennali concessi ai soli dipendenti pubblici ed è richiesta la presenza di un garante che assicuri la restituzione della somma concessa. Questa clausola serve unicamente nel caso di decesso dell’iscritto prima dell’estinzione del debito oppure la perdita di lavoro o la riduzione della retribuzione. L’Inps solitamente funge da garante prelevando la somma da pagare per estinguere il debito dai fondi a disposizione del Trattamento di Fine Rapporto. Il tasso complessivo applicato varia a seconda dei casi, a partire dalla somma richiesta e dalla durata del prestito.

La simulazione del preventivo e della rata dei prestiti Inpdap
L’Inps Gestione Dipendenti Pubblici sul proprio sito ha messo a disposizione uno strumento in grado di fare il calcolo dei prestiti Inpdap in termini di capitale concesso e rate mensili. Inserendo lo stipendio netto su base mensile e la data di nascita si accede a una tabella che permette di conosce, in base alle varie tipologie di finanziamento quale siano gli importi minimi e massimi ottenibili con la relativa durata e il tasso applicato. Grazie a tabelle appositamente predisposte si possono verificare i diversi casi, così da conoscere non solo ciò che si pagherebbe usufruendo del prestito, ma soprattutto quanto di può richiedere e con quale piano di rientro.

I tassi dei prestiti Inpdap. Sui piccoli prestiti il Tan fisso ammonta al 4,25%, mentre sui finanziamenti pluriennali il tasso fisso è pari al 3,50%. In entrambi i casi vanno aggiunte le spese accessorie da calcolare al momento della richiesta in base alla somma ottenibile e alla durata dei prestiti Inpdap.

Le convenzioni con le banche per i prestiti Inpdap
I prestiti Inpdap elencati sono quelli erogati direttamente dall’ente previdenziale. L’Inps inoltre ha provveduto a stipulare delle convenzioni con banche e finanziarie, di cui si può vedere l’elenco aggiornato sul suo sito. Con tassi vantaggiosi si può usufruire di prestiti attraverso la cessione del quinto dello stipendio o della pensione per tutti gli appartenenti alla gestione ex Inpdap.